domenica 24 luglio 2016
​In Calabria e Campania la gente sfida la prepotenza dei clan. I reportage dall'Aspromonte e da Sessa Aurunca del nostro inviato Antonio Maria Mira.
L'Italia che sa resistere alle mafie
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C’è una bella e concreta Italia che resiste alle mafie. Non con le parole ma con i fatti. È quella dei familiari delle vittime innocenti della ’ndrangheta e quella delle cooperative che gestiscono beni confiscati alle mafie, colpite nelle ultime settimane da una serie di incendi dolosi.

Nessun passo indietro di fronte alla violenza mafiosa. Portando in cammino la memoria di chi ha dato la vita per dire 'no' alle mafia, sui sentieri dell’Aspromonte e sui sentieri della vita. Realizzando progetti di sviluppo sui terreni strappati ai clan, con lavoro pulito e di alto valore educativo.

Le mafie provano a fermarli ma come dimostrano le due iniziative che raccontiamo, in Calabria e Campania, ormai niente può fermare questa onda di cuore e coraggio con scelte che non tornano più indietro.

 

LA STORIA/1 Aspromonte, in cammino a testa alta sui sentieri della memoria

LA STORIA/2Sessa Aurunca, i roghi dolosi non fermano scuot e cooperative agricole

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