sabato 18 giugno 2016
​ «Nuova illuminazione, agenti e telecamere  Più esenzioni. I bus gratis fino a 14 anni»
L'impegno di Merola: investire su periferie, mobilità e sicurezza
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«Solo gli stupidi non cambiano mai idea». Una frase molto amata dal sindaco uscente di Bologna, Virginio Merola, che dopo il risultato deludente del 5 giugno fa capolino più e più volte nei suoi discorsi. Si irrita subito se la si chiama 'retromarcia', ma che la linea della campagna elettorale sia visibilmente cambiata, dopo il primo turno, è evidente a tutti. All’inizio il motto della campagna era 'Avanti insieme per Bologna', un messaggio chiaro, volto a dichiarare che c’era un lavoro iniziato da finire. In questi giorni Merola si è perso nei vicoli della città, nei principali quartieri, nelle periferie, per incontrare i cittadini. Il confronto a Borgo Panigale, quartiere popolare ad alta densità, è stato il più acceso. Alcuni cittadini hanno affrontato Merola, protestando per i problemi di degrado e sicurezza della zona. I residenti di Borgo Panigale hanno lamentato in particolare l’assenza del Comune e delle forze dell’ordine, citando, tra i vari aspetti, il problema dei rom sul Lungoreno e la mancanza di sicurezza persino nelle vie principali. Il sindaco uscente non si tira indietro e ammette le lacune del suo primo mandato: «Non si è dialogato a sufficienza sulla mobilità e abbiamo trascurato il fatto che è meglio prendere le decisioni insieme, che mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto». Il risultato del primo turno di votazioni non è andato come lei sperava: secondo lei perché? L’aumento dell’astensione dimostra che in tutte le città al voto c’è sfiducia, in particolare tra i ceti popolari. Il secondo turno, però, è una nuova campagna elettorale. Sto incontrando cittadini, in particolare nelle periferie, per ascoltare e soprattutto per spiegare cosa abbiamo fatto e come possiamo fare di più. Servono investimenti per la manutenzione, che ho già proposto, e un maggiore sostegno al reddito. È cambiata la situazione ' emotiva' della città? È quella di cinque anni fa? No, la crisi purtroppo ha cambiato la vita delle persone. Molte famiglie sono in difficoltà e questo alimenta un clima di sfiducia che va oltre la politica. Abbiamo superato questi anni difficili grazie al lavoro di un’intera comunità, dall’amministrazione alle tante realtà associative, imprenditoriali e sociali del territorio. Siamo riusciti ad attrarre investimenti come territorio metropolitano e questo indubbiamente ci ha avvantaggiato rispetto ad altri territori del nostro Paese. In questi anni ho lavorato per tenere unita la città, in alternativa rispetto a chi diceva che per salvarsi bisognava dividersi, fare discrimini, chiudere le porte. Se ora vediamo prima di altri una luce in fondo al tunnel della crisi è merito delle persone di questo grande territorio: a Bologna da sempre la differenza la fanno le persone. Come verrà incontro alle esigenze anche di chi non l’ha votata, se si aggiudicasse il ballottaggio? Agirò su due fronti. Sul metodo, daremo molto più spazio all’ascolto di quanto abbiamo fatto sino a oggi. In secondo luogo, sarò io il garante delle scelte dei futuri assessori e delle rispettive deleghe. Faccio due esempi. Sul traffico ci sarà un impegno per discutere insieme e decidere insieme, attraverso un comitato di utenti composto da autisti dell’autobus, tasbasta sisti, disabili e utenti della strada. Sulla sicurezza siamo in difficoltà in tutto il Paese, soprattutto nelle periferie. Sicurezza deve essere con chiarezza una parola di sinistra, perché l’illegalità colpisce di più i ceti popolari. Anche per questo chiedo con forza un piano nazionale su casa e lavoro che guardi alle persone che vivono nelle periferie. Entro il 2017 cambieremo l’illuminazione in tutta la città e installeremo telecamere. Abbiamo assunto 75 nuovi giovani agenti di Polizia municipale nel corso del mandato e da qualche mese ottenuto il raddoppio dei turni di notte e concordato turni più flessibili. Quali sono le tre cose principali che si propone di compiere nel caso si riconfermasse alla guida della città? Nel nostro Comune oggi, grazie all’esenzione prevista, non pagano l’addizionale Irpef 95mila persone, cioè coloro che dichiarano un reddito pari a 12mila euro. Ho deciso di estendere questa fascia fino a 15mila euro, garantendo ad altri 21mila cittadini di guardare con più serenità alla fine del mese. In totale saranno dunque 116mila i cittadini esentati. Poi prevediamo un piano straordinario di 25 milioni per nuovi marciapiedi e strade, a partire da quelle con più alta densità di anziani, con un investimento pari a 5 volte quello dell’ultimo mandato. Infine, i ragazzi fino a 14 anni potranno utilizzare gli autobus gratuitamente e ogni famiglia potrà risparmiare 220 euro all’anno per ciascun ragazzo. In questo mandato lo avevamo fatto solo per i bambini delle elementari, ora lo estendiamo alle medie. Tutte queste proposte sono impegni realizzabili perché in questi 5 anni abbiamo gestito bene il Bilancio, risparmiando sulle spese e dimezzando il debito del Comune.
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