venerdì 24 settembre 2021
La consegna materiale differita di un anno per il Covid ieri nella Sala Zuccari. Casellati: ha saputo trasformare orrore e sopraffazione in memoria e condivisione. La senatrice: onorata e commossa
Un momento della cerimonia nella Sala Zuccari

Un momento della cerimonia nella Sala Zuccari - Senato Tv

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È la più alta onorificenza della Germania. Ma è sopratutto un altro tassello del percorso di “riconciliazione” e condivisione della memoria che la senatrice a vita Liliana Segre porta avanti da anni. Berlino infatti ha voluto insignire la sopravvissuta milanese ai campi di sterminio nazisti dell'onorificenza dell'Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania, e lo ha fatto oggi materialmente per mano dell’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbing, nella sala Zuccari del Senato alla presenza della responsabile di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha voluto ospitare l’evento tenuto riservato fino all’ultimo e svoltosi a porte chiuse.

Presente anche Noemi Di Segni, presidente dell'Ucei. La cerimonia di consegna dell'alta onorificenza, già conferita nel 2020 dal Presidente Frank-Walter Steinmeier «per lo straordinario impegno per ricordare la Shoah e l'instancabile lotta contro l'odio e l'intolleranza», era stata differita a causa dell'emergenza Covid.

Liliana Segre è «sopravvissuta alla marcia della morte, ha continuato a camminare, passo dopo passo, una lunga marcia per la vita per trasformare l'orrore e la sopraffazione in memoria e condivisione», ha detto la presidente Casellati in apertura della cerimonia. La sua marcia, ha aggiunto, «ci ha aiutato a togliere il velo su pagine di storia inenarrabili, a confrontarci col volto disumano dell'umanità, a costruire consapevolezza per contrastarne il principale alleato: l'indifferenza». Ad un certo punto del suo discorso, la responsabile del Senato si è interrotta per la commozione, con la voce incrinata si è scusata e ha proseguito: «Scusate ma è davvero una storia incredibile, se non ci fosse stata tramandata non avremmo mai pensato di assistere a tanta atrocità».

La cerimonia si è tenuta a Palazzo Giustiniani, avendo Liliana Segre ricevuto l'onorificenza nella sua veste di senatrice a vita. «Un ruolo che sta interpretando con grande entusiasmo – ha concluso Casellati - così come quello di presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. La testimonianza di Liliana Segre oggi è il segno tangibile che il coraggio delle donne può davvero aiutarci a scrivere un futuro diverso».

La senatrice Segre

La senatrice Segre - Ansa

Le parole della senatrice a vita

«Sono molto onorata ma anche colpita nel profondo. È un'occasione per meditare sul mio lungo e doloroso percorso di riconciliazione con la Germania – ha detto la senatrice a vita Liliana Segre nella Sala Zuccari ­- Rivedo lo storico gesto del Cancelliere Willy Brandt, che nel 1970 nella sorpresa generale si inginocchiò a Varsavia davanti al monumento ai caduti del Ghetto. Ripenso alle migliaia di intellettuali e di insegnanti tedeschi che, nel corso dei decenni, ribellandosi al precedente oblio, hanno fatto un lavoro straordinario affinché le nuove generazioni, nate dopo la guerra, facessero i conti con il passato della nazione, con un impegno che è d'esempio per molti paesi europei, compresa l'Italia».

Poi entrando più nel personale la sopravvissuta ha ammesso di sentire «oggi tutto il peso degli anni, è come quando al cinema si vede una carrellata pazzesca di bisonti che corrono nella campagna e non si sa dove vanno. Ho milioni di domande a cui in realtà non ho trovato risposta, e questa mancanza di risposte è forse il tormento più grande della mia vita. Ho grande difficoltà a piangere, mentre un bellissimo pianto liberatore mi farebbe benissimo. Ma so che non piangerò e i bisonti continueranno sempre a corrermi nella testa».

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