sabato 6 agosto 2016
Indagato monsignor Suetta: «Sono Sopreso». Nessun avviso di garanzia è stato recapitato, ma il presule ribadisce: «Amarezza e sorpresa. Abbiamo agito nella legalità e nella trasparenza. Fiducia nei giudici».
Liguria, indagine su fondi a cooperative sociali
COMMENTA E CONDIVIDI

È stata aperta un’indagine della procura di Savona sull’acquisto di un immobile, da adibire a centro servizi e casa per anziani, da parte del consorzio di cooperative “Il Cammino” di Imperia, all’epoca dei fatti presieduto dall’attuale vescovo di Sanremo-Ventimiglia, Antonio Suetta, da mesi in prima linea nell'assistenza ai migranti che non riescono a raggiungere la Francia e restano bloccati al confine.

Secondo la Guardia di finanza di Savona, il Cammino ottenne dal ministero dei Beni culturali un finanziamento di 2,5 milioni di euro (a fronte di una richiesta di 5 milioni) che servirono ad acquistare l’immobile. Ma per le fiamme gialle una parte di quel denaro sarebbe stato usato, forse per un breve periodo in attesa del rogito, allo scopo di coprire alcune sofferenze bancarie del consorzio.Monsignor Suetta, attraverso una nota del portavoce della diocesi, ha espresso “sopresa e amarezza”. L’accusa, si legge nella nota che si riferisce alle prime notizie di stampa, riguarderebbe “associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e malversazione ai danni dello Stato”.

Dalla curia assicurano che alcun avviso di garanzia è stato consegnato a Suetta il quale non è mai stato convocato dagli inquirenti. “In attesa di conoscere gli atti giudiziari di tale presunta inchiesta – si legge nel comunicato della diocesi -, monsignor Suetta afferma l’assoluta trasparenza e correttezza del proprio comportamento e la piena disponibilità a darne ampia prova. Consapevole di non aver compiuto alcun illecito, il vescovo ribadisce, quindi, la propria estraneità alle accuse e la fiducia nell’operato della Magistratura”.

La coop ottenne 2,5 milioni per acquistare l’immobile, ma secondo la Gdf il denaro sarebbe stato usato per coprire delle sofferenze bancarie delle coop sociali, sebbene l’immobile sia stato comunque acquistato e gli amministratori del “Cammino” sostengano di poter dimostrare che i fondi ricevuti sono stati poi effettivamente versati agli ex proprietari del palazzo, situato a Taggia, e per il quale solo nei giorni scorsi sono stati concessi i permessi per avviare le attività di servizio e assistenza.  

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: