sabato 23 settembre 2017
Nel comune agrigentino ci sono 38mila abitanti e 17mila immobili irregolari. Battaglia persa anche per il sindaco precedente, sfiduciato un mese fa
Il commissario straordinario del Comune di Licata, Maria Grazia Brandara

Il commissario straordinario del Comune di Licata, Maria Grazia Brandara

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Si surriscalda nuovamente il clima a Licata, comune agrigentino di 38mila abitanti con 17mila immobili non regolari e 11mila domande dicondono edilizio, dopo la pesante lettera di minacce di mortegiunta al commissario straordinario del Comune, Maria Grazia Brandara, 61 anni, insediata dopo la sfiducia al sindaco antiabusivismo Angelo Cambiano che ha subito a sua volta numerose minacce e ora cammina con la scorta, dallo scorso agosto.

La lettera intimidatoria comincia così: "Rischiati a toccare le nostre case e sei morta, ti sgozziamo via, fai una sola cosa contro di noi e ti scanniamo. Ti seguiamo e ti controlliamo a vista". "Sappiamo dove abiti - continua l'anonimo - a Palermo in via... e dove abiti a Naro in via..., grandissima..., tornatene al tuo paese scappa fino a che sei in tempo, quando meno t el'aspetti ti spariamo. La cassa è già pronta". Alla fine dello scritto vi è l'immagine di una cassa da morto aperta e vuota.

"Ho ricevuto tante minacce e intimidazioni. Ma questa mi fa paura: sanno dove vivo. Sono ospite di amici e non abito a casa mia a Palermo. E loro lo sanno. Sono angosciata", dice Maria Grazia Brandara. Il commissario ha un passato di impegno politico e istituzionale: impiegata dell'agenzia delle entrate a Catania, ex democristiana, era stata eletta deputato regionale all'Ars con la Casa delle Libertà con Cuffaro Presidente, ora è vicina al governatore Rosario Crocetta, è stata poi anche consigliere provinciale, sindaco di Naro e commissario dell'istituto regionale per lo sviluppo e le attività produttive. Ed era stata proprio lei, nel precedente incarico da commissario a Licata, nel 2014-2015, a stanziare i fondi per le demolizioni delle case abusive.

La lettera di minacce è arrivata mercoledì scorso al Comune di Licata, è stata protocollata e come da consuetudine è stata aperta. Gli impiegati comunali hanno subito avvertito il commissario che si trovava a Roma e che ha presentato una denuncia. Brandara molto scossa afferma: "Ho paura. Non so se rimanere o andarmene. Mi prendo qualche giorno per riflettere. Questa cosa arriva in un brutto momento: ho perso da poco mio fratello e già ero angosciata".

L'ex sindaco Cambiano afferma: "Questa intimidazione è il segnale chiaro, inequivocabile, che le istituzioni devono iniziare a fare squadra e che la politica deve tornare a governare il territorio e non andare alla ricerca del consenso. Non si possono lasciare i sindaci da soli a porre rimedio a 30 anni di abbandono del territorio". A Brandara è subito stata assegnata una scorta.

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