martedì 13 settembre 2016
È attivo da lunedì il numero verde attivato dalla Regione Lombardia e affidato all’Age Milano per segnalare situazioni in cui sia messo in discussione il patto educativo tra scuola e famiglia.
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È partito lunedì in Lombardia lo "Sportello famiglia" voluto dalla Regione per aiutare i nuclei familiari a salvaguardare la loro libertà educativa verso i figli. Ribattezzato dai critici "sportello anti gender", il centralino è gestito dall’Age Milano a cui la Regione, che gestisce materialmente il centralino, gira le richieste che appaiono fondate. Sul web, infatti, si è scatenata una sorta di corsa allo scherzo per segnalare situazioni inverosimili. Tanto che, ieri, è stato molto difficile riuscire a mettersi in contatto: il numero verde 800.318.318 è stato a lungo irraggiungibile. Pino Angelillo, presidente di Age Milano, parla di primo giorno positivo. «Le chiamate – spiega Angelillo – sono state numerose ma ancora non c’è stato il filtraggio». Il centralino, conferma Angelillo, nasce per aiutare le famiglie a gestire situazione difficili nel rapporto educativo con i figli. L’assessore regionale alle Cultura Cristina Cappellini ha spiegato di «avere scritto una lettera al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Delia Campanelli, proprio perché tutti i dirigenti scolastici, le famiglie e gli studenti, siano messi a conoscenza del nuovo servizio offerto dalla Regione». Di «provocatoria boutade propagandistica, nello stile della giunta Maroni», parla Enrico Brambilla, capogruppo del Pd in Regione, mentre Riccardo De Corato (Fdi) sostiene l’iniziativa regionale. Le segnalazioni oltre che al centralino possono essere inviate anche alla casella mail sportellofamiglia@regione.lombardia.it. E a proposito di Regione, continua l’impegno per la valorizzazione dell’apprendistato portato avanti dall’assessorato all’Istruzione. In Lombardia sono «mille gli apprendisti che, a giorni, firmeranno un contratto di lavoro, mentre ancora studiano per il conseguimento di qualifiche professionali, nel terzo o quarto anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale». Lo ha spiegato l’assessore all’Istruzione Valentina Aprea, aggiungendo che la Regione «contribuisce con 355 milioni di euro alla qualità dell’istruzione e della formazione professionale lombarde». Un impegno che vede istituzione e imprenditore lavorare spalla a spalla. «Le aziende che assumeranno i nostri studenti – ha specificato l’assessore – si riferiscono ai settori della meccanica, elettrico e elettronico, legno arredo, ristorazione, servizi alle imprese e benessere». Aprea ha infine auspicato che «nel corso dell’anno formativo ci aspettiamo che il dato di oggi si arricchisca di altre centinaia di studenti apprendisti».

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