sabato 8 gennaio 2011
Numerosi politici aderiscono all'invito di monsignor Enzo Leuzzi, cappellano della Camera, a partecipare all'Angelus del Papa di domenica per pregare per i cristiani perseguitati in Medio Oriente. Saranno oltre 200 i parlamentari di Camera e Senato, appartenenti a tutti gli schieramenti, presenti in piazza San Pietro.
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Numerosi politici aderiscono all'invito di monsignor Enzo Leuzzi, cappellano della Camera, a partecipare all'Angelus del Papa di domenica per pregare con lui per i cristiani perseguitati in Medio Oriente. L'appello per la libertà religiosa è stato raccolto da oltre 200 parlamentari di Camera e Senato appartenenti a tutti gli schieramenti. La settimana parlamentare comincia con una chiamata in causa di tutti per esprimere con coraggio le loro convinzione proprio in questo campo delicato della libertà di religione. Tra i promotori della iniziativa Paola Binetti (Udc). «La libertà di religione fa parte dei diritti fondamentali dell'uomo, espressi nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948. Il rispetto pieno di tale diritto, da ogni parte, è premessa fondamentale per la costruzione di un'umanità che cammini sulla via della pace e del progresso. Purtroppo il diritto di libertà religiosa sembra oggi messo in discussione, per cui assistiamo a  crescenti livelli di intolleranza religiosa, spesso alimentati e strumentalizzati da motivi politici ed economici, che sempre più di frequente producono aberranti atti di violenza collettiva a danno delle minoranze. A fronte di tali pericolose dinamiche di violazione si riscontra da parte del mondo occidentale e delle sue istituzioni un atteggiamento di indifferenza, che finisce con l'essere complicità morale, frutto di una cultura marchiata dalla centralità della dimensione economica e assai poco attenta invece alla dimensione spirituale dell'essere umano». Sono molti i politici italiani  - presenti in tutti gli schieramenti - che «intendono ripartire da questa responsabilità per e porre al centro della attenzione l'uomo con la totalità dei suoi diritti e delle sue esigenze, senza lasciare da parte e senza permettere che venga calpestato proprio il suo rapporto con Dio e con tutti gli altri uomini considerati come fratelli e non come meri competitor economici». La Binetti afferma ancora che «l'appuntamento alla preghiera dell'Angelus con il Papa è un modo concreto proprio per sottolineare questo aspetto e ribadire un no assoluto alla violenza e alla violazione dei diritti umani, comunque e dovunque venga perpetrata. Come cattolici siamo da sempre dalla parte dell'uomo e dei suoi diritti, tanto più quando appare più solo e più fragile».
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