giovedì 13 settembre 2018
Il progetto per i ragazzi fra i 17 e i 30 anni. Volontariato e tirocini, stanziati 375 milioni
L’Europa rafforza il suo servizio civile
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Il momento non poteva essere più azzeccato. Proprio quando l’Europa sembra aver perso di vista i suoi valori fondanti – come la solidarietà – ecco che da Bruxelles arriva un’occasione importante di volontariato trasnazionale per i ragazzi tra i 17 e 30 anni: il Corpo europeo di solidarietà. Il Parlamento Ue infatti ha dato il via libera definitivo – con ampia maggioranza, 519 favorevoli e 132 contrari – al primo bando su questa sorta di servizio civile, stanziando per i primi due anni 375 milioni di euro, che permetterà a ragazzi cittadini o residenti in Ue di affacciarsi a concrete esperienze di 'aiuto degli altri'.

Un’iniziativa che amplia gli orizzonti rispetto al decennale Servizio volontario europeo, aprendosi anche a persone svantaggiate e con disabilità, e facendo incontrare associazioni che propongono i progetti e giovani volenterosi su una piattaforma online multilingue e interattiva. Ma non sarà certo nulla di virtuale: le organizzazioni hanno infatti bisogno del Quality Label, 'un marchio di qualità' che potrà essere revocato in ogni momento, se i progetti non risponderanno a determinate caratteristiche.

E i progetti – possono durare fino a 12 mesi per il volontariato, dai 2 ai 6 mesi per i tirocini e almeno tre mesi i contratti di lavoro nelle realtà no profit – saranno moni-torati, per garantire che nessuna organizzazione utilizzi i ragazzi come volontari non retribuiti quando invece sono disponibili potenziali posti di lavoro. In questo modo si promuoverà «la solidarietà come valore fondante dell’Ue per rispondere ai bisogni della società», spiega l’europarlamentare dem Silvia Costa (gruppo S&D). In questo modo si darà un’opportunità di «sviluppo personale, civico e professionale», avendo come focus sempre il valore della gratuità – continua – e lo dimostra il fatto che «il 90% dei fondi viene destinato ai progetti di volontariato e solidarietà e il 10% a tirocini ed occupazione ».

E già si lavora per rendere stabile, dal prossimo esercizio finanziario europeo, questo programma che «non è un vero e proprio servizio civile europeo, ma ha in nuce tutti i presupposti per diventarlo». La Commissione Europea ha proposto perciò che nel quinquennio 2021-2027 per il Corpo europeo di solidarietà vengano impie- gati fondi per 1,26 miliardi di euro. Anche perché l’idea ha dimostrato di piacere agli under 30 del continente. Dal lancio dell’iniziativa nel 2016, infatti, già 70mila persone si sono registrate e quasi 7mila hanno partecipato ad attività di inclusione sociale, integrazione dei migranti e sostegno delle comunità locali. Sia all’interno dell’Unione che nei Paesi terzi coperti da accordi bilaterali come Turchia e Macedonia. Ora lo strumento si presta ad essere ancora «più ambizioso, concreto e assolutamente necessario – aggiunge l’eurodeputato Pd Brando Benifei – in un’Unione vittima degli egoismi nazionali e dell’intolleranza ».

Per questo adesso ci si aspetta, gli fa eco la relatrice tedesca del provvedimento Helga Trüpel (gruppo Verdi-Ale), che il programma «rafforzi la solidarietà in Europa, apra nuove prospettive di sviluppo per i giovani e offra sostegno alle comunità all’interno e all’esterno dell’Ue». In Italia finora sono stati avviati due progetti pilota, entrambi gestiti dalle autorità locali: a Norcia, uno dei comuni colpiti dal terremoto del 2016, 18 giovani europei hanno collaborato alla ricostruzione di alcuni edifici. Un intervento proseguito anche nel 2018: questa estate una ventina di giovani ha aiutato la Pro Loco locale a organizzare eventi e incontri per animare l’estate. L’altro progetto è stato lanciato da Legambiente Piemonte e conta di coinvolgere nei prossimi due anni 230 giovani nelle operazioni di manutenzione degli argini del Po.

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