lunedì 6 aprile 2020
Il Cardinale vicario e gli ausiliari indicano tre interventi prioritari per chi è in difficoltà: distribuzione di viveri, riorganizzazione dei Centri di ascolto e informazioni sul “buoni spesa" del Comune
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"Tre forme di carità divenute particolarmente urgenti in questo momento". Le raccomandano il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis e i vescovi ausiliari in una lettera inviata ai parroci, sacerdoti e diaconi della Diocesi del Papa, nella quale chiedono un aiuto concreto alle persone in difficoltà, tramite raccolta e distribuzione di generi alimentari, la riorganizzazione dei Centri di ascolto e fornendo informazioni sul “buono spesa” del Comune, una collaborazione "esplicitamente" richiesta dal Campidoglio. Si ricorda "il grido accorato di Papa Francesco" sulla gente che ha fame. "E sappiamo quanto queste sue parole siano tremendamente vere". Ma non si parte da zero e il cardinale, che come è noto è ricoverato per Covid-19, e i vescovi lo riconoscono, sottolineando quanto già realizzato. "Sono molte le realtà parrocchiali, le associazioni e i movimenti che operano e promuovono iniziative di carità, attraverso mense, raccolta e distribuzione di alimenti, aiuto alle persone sole. Consapevoli della necessità di usare misure di sicurezza a cui tutti siamo chiamati, e che senza dubbio rappresentano il primo gesto di amore verso i fratelli, sentiamo il dovere di ringraziarvi per le diverse forme di vicinanza che state mettendo in atto".

Ora però bisogna concentrarsi su tre direttrici. La prima è la raccolta di generi alimentari di prima necessità, da distribuire poi alle famiglie in difficoltà economica. "Ai fedeli – suggeriscono il cardinale e il consiglio episcopale – potete far arrivare la richiesta di portare in parrocchia generi alimentari, magari di ritorno dalla spesa. Possono depositarli in parrocchia in modo da organizzare pacchi viveri da distribuire a chi venisse a chiedere o a chi, già da voi conosciuto, versa in stato di indigenza, sempre evitando assembramenti di persone. Questo tipo di richieste a Roma è aumentato enormemente - è la drammatica denuncia -. Più difficile (ma non impossibile) organizzare raccolte presso i supermercati di zona, ovviamente d’intesa con il direttore dell’esercizio. Chi lo ha già fatto, ha sperimentato la straordinaria generosità del Popolo di Dio". Se una parrocchia avesse poi eccedenze di prodotti a lunga conservazione, potrà consegnarli alla Caritas diocesana che ha diversi punti di stoccaggio sul territorio e provvederà alla loro distribuzione. E alla lettera è allegato l'elenco degli undici punti, parrocchie e empori della solidarietà, divisi per i cinque settori diocesani.

Il secondo punto segnalato è la riorganizzazione dei centri di ascolto parrocchiali, vista la necessità di limitare le uscite dalla propria abitazione. Bisogna farsi sentire sempre "vicini telefonicamente alle persone sole – è l’invito –, soprattutto agli anziani, ai malati e alle famiglie con disabili. Questo servizio può anche essere svolto a casa dai volontari. Lì dove è necessario si potrà intervenire per portare la spesa o materiale sanitario".

Infine, scrivono ancora De Donatis e i vescovi, "tra le forme di aiuto da far conoscere c’è il “buono spesa coronavirus”, disposto dal Comune di Roma". Viene spiegato come usufruirne, allegando il bando del Comune con gli indirizzi mail ai quali inviare la domanda. "Poiché non è un piccolo contributo (va dai 300 ai 500 euro in buoni spesa) - sottolinea la Diocesi - è molto importante aiutare chi è in difficoltà a compilare il modulo e a inviarlo. Sicuramente - prosegue la lettera - questo è uno dei servizi che i nostri Centri di ascolto parrocchiali sono chiamati a svolgere, a vantaggio degli ultimi, soprattutto se si tratta di persone sconosciute ai servizi sociali territoriali dei nostri Municipi. È una collaborazione - è l'importante sottolineatura - che ci è stata esplicitamente richiesta dal Comune di Roma".

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