sabato 8 giugno 2013
​«La discussione europea rischiava di essere burocratica e routinaria, ma oggi ha una grande occasione». Così il presidente del Consiglio a Firenze. In precedenza aveva incontrato il sindaco Renzi e il presidente della Regione Toscana Rossi.
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​"L'alternativa" a questo governo, che è un governo che nasce da una "situazione eccezionale" non c'è: bisogna passare per "questo pertugio". Così il premier Enrico Letta, intervistato da Ezio Mauro a Firenze a La Repubblica delle Idee. L'alternativa sarebbe stata "tornare immediatamente al voto", creando "un caos istituzionale maggiore oltre ad aver generato un equilibrio politico peggiore", ha aggiunto Letta. Quello del governo "è un percorso faticoso, difficile, che si deve spiegare e raccontare". Letta ha invitato a fare una distinzione tra "politiche e politica". "Noi siamo impegnati sulle politiche, il governo è impegnato sulle politiche perché tra componenti diversi si trova intesa sulle politiche; se parliamo politica non troviamo intesa".Sulla riforma della legge elettorale "non c'è nessun accordo"; anzi, è il punto sul quale "la distanza tra i partiti è maggiore", ha affermato il premier. Letta ha aggiunto che "il governo deve intervenire solo in ultima istanza", ma se i "partiti non trovano l'accordo" allora andrà avviata "una riflessione". Bisogna "affrontare lo scioglimento dei nodi" del nostro sistema istituzionale, "altrimenti ogni confronto" elettorale "non scioglierà i problemi", ha aggiunto Letta ricordando la legge elettorale che determina due maggioranze diverse tra Camera e Senato e parla di una "situazione ingestibile". Dalle riforme istituzionali "non uscirà alcun mostro" perché "le garanzie ci sono". Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando a Firenze ricordando anche di aver voluto con forza un referendum finale sulle riforme. "Non si può immaginare di toccare la legge elettorale senza toccare il punto principale richiesto dall'opinione pubblica" e cioé la "riduzione del numero di parlamentari". Letta ha sottolineato come sia necessario anche eliminare il "bicameralismo perfetto".A proposito dei rapporti con M5S ha detto: ''Quando sento il capo di uno dei partiti principali dire che il Parlamento è una tomba maleodorante ho difficoltà a pensar e che si possa fare granché con queste parole".
"Questo è il momento della grande accelerazione e l'Italia ha una grande occasione" in Europa perché "il semestre italiano può essere come quello che decise Maastricht" e il nostro governo il "rompighiaccio" che ci consenta di andare "verso l'unione politica". "Penso che uscire dall'euro sarebbe il disastro finale per l'Italia, un errore drammatico, perché finirebbe l'euro", ha aggiunto il premier.
Bisogna riuscire a fare un "credito d'imposta" per promuovere l'occupazione giovanile. "L'unione bancaria è fondamentale, bisogna farla. Chiederò con forza che si faccia, che si chiuda la partita", perché significa anche "più soldi alle piccole e medie imprese".
Occorre "ripensare lo strumento delle missioni all'estero, della loro protezione", ha spiegato Letta commentando l'attentato in Afghanistan in cui è moro il capitano La Rosa. "Oggi non si pone il problema dell'uscita dall'Afghanistan, che è stato già fissato": ma "dentro quel percorso occorre fare il massimo per la sicurezza" dei soldati. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando oggi a Firenze. Infine Letta ha difeso l'esito della missione occidentale in Afghanistan: "Quello che la comunità occidentale ha fatto lì ha risparmiato cose peggiori
"C'è un tema che oggi è diventato il tema centrale della discussione europea: la lotta alla disoccupazione giovanile. Un tema che 38 giorni fa", prima della nascita del governo, "nell'agenda europea non c'era". Così il premier. "La discussione europea rischiava di essere burocratica e routinaria, ma oggi ha una grande occasione. Mi batterò con tutta la forza che ho a disposizione" per raggiungere risultati concreti.INCONTRO DI DUE ORE CON RENZIÈ durato quasi due ore, dalle 14.15 alle 16.05, l'incontro a palazzo Vecchio, nell'ufficio del sindaco, tra Matteo Renzi e il premier Enrico Letta. Il presidente del Consiglio poi si è recato nella sede della Regione per incontrare il governatore toscano Enrico Rossi.Renzi e Letta si sono salutati sul portone di palazzo Vecchio, stringendosi la mano e 'dandosi il 5'. Quindi il premier è salito sull'auto che lo ha portato a palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana. Letta è tornato a palazzo Vecchio dove alle 17 è in programma un incontro nell'ambito de La Repubblica delle Idee.ROSSI: NON ABBIAMO PARLATO DEL PARTITO"Non abbiamo parlato della situazione del Pd". Così Enrico Rossi, governatore della Toscana, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se nel colloquio, durato circa 40 minuti, con il premier Enrico Letta si fosse parlato anche del Pd. Prima di arrivare nella sede della presidenza della Regione Letta si è infatti incontrato con il sindaco di Firenze Matteo Renzi con il quale ha discusso anche delle questioni interne che agitano il Partito democratico.
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