sabato 17 agosto 2013
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Imu e lavoro. I due pensieri del premier Letta, in vacanza per cinque giorni a Pisa con la famiglia, sono sempre gli stessi. Un occhio va all’acuirsi della violenza in Egitto, ma sono le tensioni da evitare nella maggioranza l’altro rompicapo di queste ore. I tecnici dei partiti a Roma stanno analizzando tutti i possibili scenari per la rimodulazione della tassa sulla casa, per evitare l’aumento dell’Iva dal 1° ottobre e per far dimagrire ancora la macchina della Pubblica Amministrazione, così da avere i fondi necessari per la ripresa. Tutte questioni che, al suo rientro nella capitale, Enrico Letta si troverà sul tavolo. E che rischiano di complicarsi proprio con l’avvicinarsi del traguardo.Preceduto da un pre-Consiglio il 20, si parte il 23 agosto con il primo Consiglio dei ministri, in cui si incomincerà ad affrontare i nodi economici da sciogliere. Quello più spinoso, l’Imu, slitterà però a fine mese (dovrà inderogabilmente essere risolto entro il 31) per avere più tempo per arrivare a una soluzione condivisa. L’ipotesi su cui propende il ministero dell’Economia è una "tassa di servizio" che inglobi più imposte locali, tra cui anche quella sugli immobili. Ma la Service tax non convince tutti e, soprattutto, non piace al Pdl che propende per un intervento in chiave federalista. Prima di tornare a Roma però, il premier Letta avrà un’uscita pubblica che molti aspettano. Domani aprirà il Meeting di Rimini, probabilmente con un discorso all’insegna della rivendicazione del lavoro fatto dall’esecutivo e della volontà di andare avanti per mettere a frutto il percorso avviato. Il dibattito in chiave europeista a cui parteciperà nell’incontro di Cl, sarà poi l’occasione per il presidente del Consiglio anche per ribadire l’impegno necessario a correggere la rotta in Ue, dal rigore verso la crescita. Le altre parole saranno tutte sul programma. Per ora il rispetto dei vincoli di bilancio ha consentito di avviare, col contagocce, interventi per l’occupazione e per la crescita. Provvedimenti che, è l’impegno di Letta, il governo rafforzerà sia con decreti ad hoc, come il "Fare 2", ma soprattutto nella legge di Stabilità. Per questo la solidità dell’esecutivo è fondamentale.Dopo una breve visita a Vienna il 21, per incontrare il cancelliere austriaco Werner Faymann, comunque tutti gli sforzi del premier Letta saranno orientati a concludere i dossier aperti prima delle ferie. Oltre a Iva e Imu, infatti, bisognerà varare il Piano casa predisposto dal ministero delle Infrastrutture; un nuovo decreto semplificazioni; metter nuovamente mano al capitolo esodati e al lavoro. E per questo servirà capire dove trovare le risorse (ci vogliono oltre 5 miliardi solo per congelare Imu e Iva). Oltre alle dismissioni, perciò, in queste settimane si è fatta strada anche una nuova edizione della spending review. Tutti temi che necessitano d’interventi con il bilancino, per non mettere a repentaglio la tenuta del governo e del bilancio pubblico.Sulla casa, ad esempio, i tecnici di via XX Settembre stanno lavorando a un decreto-legge che preveda l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti per sbloccare mutui a famiglie e imprese, facilitare l’accesso al fondo per le agevolazioni alle giovani coppie o precari e incentivi agli affitti. Ma per evitare un autunno gelido sul fronte dei consumi, si dovrà a tutti i costi scongiurare l’aumento al 22% dell’Iva. Sul versante pensioni, infine, il ministro Giovannini ha già chiarito che non ci sarà una nuova riforma, ma «aggiustamenti» e, comunque, resta sempre da affrontare il problema degli esodati.
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