sabato 14 settembre 2013
«Non possiamo più permetterci l'instabilità: i costi dei giochi politici minano la ripresa". Così il presidente del Consiglio alla festa dell'Udc di Chianciano. Mentre in mattinata alla Fiera del Levante di Bari aveva ribadito: «Ce la possiamo fare, rispondo con i fatti non con gli annunci». E sulla segreteria del Pd: «Non c'è un problema su Renzi candidato premier».
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"Noi non possiamo più permetterci giochi politici e l'instabilità basata sui giochi politici. I costi dei giochi politici minano la ripresa". Così il premier Enrico Letta alla festa dell'Udc di Chianciano."Dal tema stabilità ed instabilità dipende tutto. Se non c'è la stabilità, noi non ce la caviamo e non c'è alcuna possibilità di farcela" ha detto ancora Letta. "Se il governo cade, i decreti sull' Imu non verranno convertiti e quindi i cittadini dovranno pagare l'Imu" ha sottolineato il premier."Io penso che nessuno si prenderà la responsabilità di mandare all'aria il governo perché è una responsabilità troppo grossa e poi va spiegata agli italiani: bisogna spiegargli perché non si faranno tutte queste cose", ha spiegato.Con la Legge di stabilità ci sarà un ''taglio del costo del lavoro con un intervento sul cuneo fiscale per far ripartire consumi e economia'': ha assicurato Letta. Questo qualora il governo resti in sella, altrimenti ''la legge di stabilità la scriveranno - dice - a Bruxelles, per un motivo molto semplice, che abbiamo la stessa moneta degli altri Paesi Ue", ha spiegato.

''Sono assolutamente convinto che mercoledì" quando la Giunta per le Immunità del Senato dovrà votare sul caso Berlusconi, ''non capiterà nulla che metterà in crisi il governo. Non ci saranno conseguenze", ha detto Letta."Renzi? Possiamo considerare chiusa l'intervista?". Con una battuta il presidente del Consiglio cerca di dribblare la domanda del moderatore Andrea Vianello sul ruolo di Matteo Renzi nel Pd. Il presidente del consiglio è poi tornato serio e ha risposto: "Non mi pongo minimamente la questione di avere un candidato premier" alle primarie con un premier del Pd in carica.L'INTERVENTO ALLA FIERA DEL LEVANTE"L'unica strada per uscire da impasse è togliere la testa da sotto la sabbia, liberarci dalla sindrome dello struzzo: ce la possiamo fare, oggi più che mai, a patto che usciamo dagli alibi e che la colpa è sempre di altri". Così Enrico Letta, da Bari, a proposito del Mezzogiorno e, più in generale del Paese.

"Cultura e turismo rappresentano uno dei grandi 'obiettivi Paese' che vogliamo portare avanti con determinazione", ha detto poi Letta sottolineando che il primo divario da colmare fra nord e sud è quello della scuola.

"Questi sono fatti non annunci, sono fatti: lo dico a tutti quelli che raccontano altre storie", ha aggiunto il premier elencando i risultati raggiunti dal governo, risponde alle critiche al governo.

"L'Italia è in bilico e ho preferito fare un ragionamento con spigoli e asprezze", ma penso che "per farcela si debba partire dal Sud", perché "pensare che l'Italia si salva a scapito del Sud è una strategia che combatto con tutte le mie forze". Lo ha detto il premier Enrico Letta a Bari.

''Non ho accettato l'incarico con la logica della manutenzione ordinaria perché il Paese ha bisogno di cambiamento radicale'', ha affermato il premier.

''La Legge di stabilità la scriviamo noi, non viene più scritta in Europa perché' siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo'', ha spiegato il presidente del Consiglio.

''Per farcela serve la serietà di dire che non servono annunci choc, ricette miracolistiche e soprattutto uomini della provvidenza'', ha detto il premier alla Fiera del Levante e chiedendosi ''ma quanti uomini della provvidenza il Mezzogiorno ha coltivato e quante delusioni?''.

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