venerdì 26 aprile 2013
Dopo due ore di confronto con il presidente Napolitano, il premier incaricato ricevuto a Palazzo Chigi. Accelerazione verso la fiducia, dopo il buon esito degli incontri. Il nodo dei ministri. La Lega: errore se Amato e Monti nella squadra di governo. Brunetta: abolire l'Imu.
Berlusconi: Letta non può fallire, ma sull'Imu non transigo (Spagnolo) | Letta striglia i grillini: il M5S scongeli i voti (D'Angelo)
​​EDITORIALE Ci vuole rispetto di Gianfranco Marcelli
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Dopo due ore di confronto con il presidente Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta ha lasciato Palazzo del Quirinale utilizzando l'uscita laterale del palazzo per dribblare le troupe televisive e i giornalisti. Letta ha informato Napolitano "sullo svolgimento dell'incarico ricevuto", ha reso noto il Quirinale in un comunicato.Dopo l'incontro al Quirinale Letta è stato ricevuto a Palazzo Chigi.Il presidente del consiglio incaricato, dicono nel suo entourage, dovrebbe sciogliere la riserva già domani, salire al Quirinale e, sempre in giornata, giurare nelle mani del presidente della Repubblica. Domenica sarà giornata dedicata alla riflessione e alla scrittura (che comincerà domani stesso) del discorso con cui chiederà la fiducia alle Camere. Dopo le consultazioni di ieri con tutte le forze politiche il premier incaricato si è detto soddisfatto. L'ultimo nodo: i ministri L’ultimo nodo è la composizione della squadra di governo. E da oggi pomeriggio il premier incaricato, i capigruppo Pd, i vertici del Pdl e di Scelta civica si chiuderanno in una sorta di riunione permanente. La filosofia del vicesegretario Pd e quella di Silvio Berlusconi - incarnata soprattutto da Denis Verdini - sono al momento diverse. Letta vuole «un mix di tecnici e politici, con 40enni, amministratori, profili alti, pochissimi ex ministri della vecchia guardia. E lo stesso numero di uomini e di donne». Il Cavaliere ha un’altra idea: «Senza il 100 per cento di politici questo esecutivo dura poco, parte con troppi nemici». Stasera o al massimo domani chiuderanno la questione faccia a faccia. Se tutto fila liscio, tra domani e domenica il vicesegretario democrat potrebbe sciogliere la riserva e giurare. Molto probabile che lunedì ci sia già il voto di fiducia alla Camera.Lega, Sel e Fratelli d’Italia scelgono un’opposizione light, M5S resta fuori ma apre spiragli sui singoli provvedimenti. Scelta civica ci sta, ma certo con meno entusiasmo di quanto sarebbe accaduto con un esecutivo-Amato, meno marcatamente politico. Le preoccupazioni di Monti, espresse dal coordinatore Andrea Olivero, sono sostanzialmente tre: il rovesciamento della linea economico-europea dell’esecutivo uscente, il «populismo» sulle tasse, il sottodimensionamento del contributo dei "civici" all’esecutivo per placare le richieste di «cadreghe», come le chiama Angelino Alfano, delle correnti Pd e Pdl.La Lega e gli incarichi "Amato e Monti dentro il "nuovo" governo? Il giovane Letta non deve fare questo grossolano errore". È quanto scrive su Twitter il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni.Renzi: no alle espulsioni dal Pd  No alle espulsioni dal Partito Democratico per chi non dovesse votare la fiducia al governo. Lo dice Matteo Renzi in un'intervista a Sky Tg24. Renzi comunque si dice certo che il Pd voterà compatto la fiducia a Letta. Renzi non si sbilancia sulla durata dell'esecutivo, ma si dice ottimista:"La scelta di indicare Letta come premier mi sembra un'ottima soluzione. Lui è capace di tenere insieme le varie anime di questo strano raggruppamento, credo che l'obiettivo sia che il governo nasca velocemente e affronti i problemi degli italiani".La questione Imu "L'incontro con Letta è andato benissimo"; lo ha detto Renato Brunetta, presidente del deputati del Pdl, a "Radio Anch'io", Radio Uno. "Restituzione Imu? Ne abbiamo parlato. Noi l'abbiamo posto come punto fondante della nostra partecipazione al governo - sottolinea l'ex ministro - e lui è stato seriamente disponibile ad ascoltare". "Si può togliere, ci sono le coperture. E questo per noi è un fattore determinante, la nostra credibilità nei confronti di 10 milioni di persone che ci hanno votato", conclude Brunetta. Financial Time Il primo ministro incaricato Enrico Letta "dovrebbe essere realistico sulle sue priorità", mettendo avanti le riforme politiche rispetto a quelle economiche. Lo afferma oggi il Financial Times. Secondo il quotidiano finanziario britannico, "è vero che l'Italia ha bisogno di crescita" e questo richiederebbe "nuove leggi sul lavoro " oltre che tagli nella spesa per finanziare riduzioni per le tasse al lavoro e le imprese. "Ma i programmi economici dei principali partiti - ragiona il giornale - sono troppo differenti. Sarebbe difficile costruire un consenso". "Democratici e Popolo della Libertà potrebbero invece trovare più facile cambiare la legge elettorale", nota il Finacial Times, secondo il quale vanno anche tagliati i costi della politica, riducendo numero dei parlamentari e il loro stipendio, così come va superato il "bizantino sistema bicamerale".
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