mercoledì 11 settembre 2019
Per i 150 anni di fondazione, l'Associazione italiana editori diffonde una ricerca sul rapporto tra lettura e sviluppo economico. Mattarella: «Leggere, ricchezza di cui non si può fare a meno»
Non si è mai troppo piccoli per cominciare a leggere

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Leggere fa bene non soltanto a chi lo fa ma contribuisce anche ad aumentare la capacità di competere del Paese. È la conclusione cui arriva la ricerca “Sfida al futuro”, commissionata a un pool di studiosi delle università di Bologna e del Piemonte orientale, dall'Associazione italiana editori (Aie), che ha celebrato i 150 anni di fondazione, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «La politica e le istituzioni hanno il dovere di confrontarsi con voi editori e di approntare le misure più idonee per diffondere libri e per far sviluppare la lettura», ha sottolineato il Capo dello Stato. Aggiungendo: «Leggere è una ricchezza di cui non si può fare a meno»

Leggiamo troppo poco

Un dovere che, in Italia, è diventata un'urgenza non più differibile, come confermano i dati presentati dall'Aie. In Europa, l'Italia è fanalino di coda per lettura di libri, con appena il 60% della popolazione tra i 15 e i 74 anni che legge almeno un libro all'anno. In testa alla classifica c'è la Francia (92%), seguita dalla Norvegia (90%) e dal Regno Unito (86%). Anche la «qualità della lettura» è scarsa, con appena il 45% di adulti che legge un libro ogni quattro mesi e solo il 9% dedica alla lettura più di un'ora al giorno. A conferma della stretta relazione che esiste tra lettura e benessere sociale, l'Italia ha un indice di sviluppo umano di 88,7 punti, rispetto agli 89,7 della Francia, ai 94,6 della Norvegia e ai 90,9 del Regno Unito. E lo stesso vale anche per l'indice di sostenibilità ambientale, che misura la consapevolezza e le pratiche quotidiane circa l'inquinamento e la gestione dei rifiuti, che in Italia è pari a 76,96 punti, contro gli 83,95 della Francia, i 77,49 della Norvegia e i 79,89 del Regno Unito.

«La politica promuova la lettura»

Alla luce di questi dati, il presidente dell'Aie, Ricardo Franco Levi, ricordando che nel primo semestre del 2019, il mercato del libro è tornato a crescere, facendo segnare un +3,8%, ha lanciato un appello alla politica: «Noi non chiediamo aiuti speciali per noi. Ciò che chiediamo è una politica di effettiva promozione della lettura, autentico ed insostituibile bene comune. Una politica che deve, non può non comprendere agevolazioni e incentivi alle famiglie e ai singoli cittadini per l’acquisto dei libri. E poi, e soprattutto, voglio ripeterlo, scuola, scuola, e ancora scuola».

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