mercoledì 15 ottobre 2014
Pronta la manovra da 30 miliardi. ​Renzi: 18 miliardi di tasse in meno. L'Istat: il Pil dell'Italia non cresce dal 2011.
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"La differenza tra la finanziaria 2014 e quella del 2015 è che ci sono 18 miliardi di tasse in meno. Tutto qui. L'Italia riparte". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel giorno del Consiglio dei ministri che deve varare la legge di stabilità per il 2015 (previsto per le 15 di oggi, è stato rimandato alle 18).La manovra 2015, come annunciato due giorni fa dal premier Matteo Renzi, avrà un impianto espansivo: su 30 miliardi di risorse raccolte, 11,5 arriveranno dall'aumento del deficit al 2,9 dal 2,2% del Pil. Il governo per ora non ha ceduto alle pressioni della Commissione europea e ha confermato che al momento di varare la legge di Stabilità la correzione del deficit strutturale sarà limitata a 0,1 punti percentuali di Pil nel 2015. Renzi conferma i tagli alle tasse e le misure per incentivare le assunzioni insieme con un "no all'articolo 18 - Come scrive in un secondo tweet -, no contributi per chi assume a tempo indeterminato, no Irap su costo del lavoro. Tolti gli ostacoli per assumere".Intanto, secondo l'Istat,  l'Italia è in stagnazione e non cresce più dal secondo trimestre 2011. Per effetto del ricalcolo del Pil secondo i nuovi criteri europei, l'Istat rivede tra gli altri i dati del primo trimestre 2014, 0 da -0,1%, e del quarto trimestre 2013, -0,1% da +0,1%.
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