mercoledì 12 febbraio 2014
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Le reazioni alla decisione della Consulta non si sono fatte attendere. Dalle comunità di recupero e dalla politica.Secondo la Comunità Incontro di don Pierino Gelmini la bocciatura della Fini-Giovanardi, che segna il ritorno alla legge Jervolino-Vassalli, è "l'ennesima porcata istituzionale, un intervento anomalo che non tiene conto dell'efficacia, dimostrata negli anni, della legge approvata nel 2006". Inoltre, "se oggi per condanne fino a sei anni era possibile ottenere pene alternative con la possibilità di entrare in Comunità di recupero - spiega una nota - la vecchia legge prevede che questo sia possibile solo per pene inferiori, ed inevitabilmente si assisterebbe a un incremento dei tossicodipendenti in carcere". La Comunità Incontro ribadisce che "non esistono droghe leggere e pesanti, la droga è droga: e la droga può portare alla morte".Dalla comunità di recupero di San Patrignano, in una nota, si dicono "preoccupati per la cancellazione di norme che facilitano il ricorso a misure alternative al carcere". A giudizio della comunità, "il recupero diventerà più difficile". "Sconcerto per il ruolo della Corte". È il commento di Carlo Giovanardi, senatore del Ncd: "La Corte - sottolinea - manda un messaggio devastante ai giovani: che ci sarebbe una differenziazione di pericolosità tra droghe pesante e droghe leggere".Secondo Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, "la decisione della Corte Costituzionale avrà delle ricadute sociali devastanti. Si smantella di colpo un impianto normativo che ha prodotto ottimi risultati soprattutto in termini di prevenzione, che fu il frutto di un ampio dibattito e che recepì tutte le indicazioni provenienti dagli operatori del settore, dalle comunità di recupero, dalla società civile. Si tratta di una scelta sbagliata, che rischia di incrementare lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti laddove rivive una legge che prevede pene più basse per le droghe leggere. Uno schiaffo inferto a chi in questi anni ha lavorato con dedizione per il recupero di tanti tossicodipendenti, ai ragazzi che hanno con tenacia capito che la droga porta dipendenza e quindi la morte, e hanno invece scelto la vita. Oggi si è scritta una pagina buia della storia giuridica del nostro paese".Di tutt'altro avviso l'ex ministro della Salute Livia Turco, che ha combattuto per anni contro la legge Giovanardi-Fini: "La sentenza della Corte Costituzionale dà ragione alla mia battaglia per cercare di tamponare gli effetti devastanti di quella legge, che ha portato migliaia di giovani a varcare le soglie del carcere, con un apposito decreto che innalzava le soglie minime per l'uso e il possesso di cannabis".
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