lunedì 20 gennaio 2014
​La proposta di Renzi: sbarramento al 5%, listini bloccati e premio di maggioranza. 
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​​Circoscrizioni plurinominali piccole; listini bloccati di 4-5 nomi; ripartizione dei seggi su base nazionale tra i partiti che superano il 5%; premio di maggioranza alla coalizione più votata, per accedere alla quale occorre superare una soglia. Sono queste le linee guida del modello elettorale a cui sta lavorando il segretario del Pd, Matteo Renzi: la proposta che porterà domani pomeriggio alla Direzione del Pd. Una volta ottenuto il sì dal Partito, sarà confrontata con quelle degli altri Partiti in Commissione Affari costituzionali della Camera, le cui sedute sono previste già a partire da lunedì pomeriggio. Insomma, il modello "Spagnolo" perde decisamente i suoi connotati per diventare sempre più Italiano.  Per sopperire alla bocciatura da parte della Corte costituzionale sia delle lunghe liste bloccate, che del premio di maggioranza senza una soglia minima per accedervi, la segreteria di Renzi ha pensato a delle circoscrizioni molto più piccole (grosso modo su base provinciale), in ciascuna delle quali si eleggono in media 5-6 parlamentari; quindi gli elettori si troverebbero dinanzi brevi listini bloccati, ammessi dalla Consulta. A parte un certo numero di seggi che verrebbero assegnati in ciascuna circoscrizione sulla base dei quozienti raggiunti dai partiti maggiori (in una circoscrizioni con 5 seggi, occorre il 20% per ciascuno di essi), i restanti voti verrebbero recuperati e riportati a livello nazionale, per un riparto definitivo di tutti gli scranni.  Ma per accedere al al riparto dei seggi ciascun partito dovrà superare una soglia a livello nazionale. La proposta che Renzi porterà in Direzione la fissa al 5% per i partiti, mentre ci sarà una ulteriore soglia per le coalizioni (8%) e per i partiti che corrono da soli il 10% ( per disincentivare la corsa in solitaria). Inoltre, c'è il premio di maggioranza: verrà prevista una soglia minima che consentirà di ottenerlo, a cui si lavora in queste ore, e che potrebbe essere tra il 35% e il 40%. Tutti questi punti, naturalmente dovranno confrontarsi in Parlamento con le proposte degli altri partiti, a partire dall'introduzione delle preferenze al posto dei listini bloccati (dalle diverse soglie alle dimensioni delle circoscrizioni, ritagliate sempre sui perimetri territoriali delle province o in base alle dimensioni demografiche).
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