mercoledì 27 dicembre 2017
Acqua, case e strade da ricostruire. «I mafiosi sappiano che lo Stato c'è». Nel protocollo siglato tra commissario governativo e Comune confinante nuovi impegni vincolanti
La firma dell'accordo tra il commissario e il sindaco Rocca

La firma dell'accordo tra il commissario e il sindaco Rocca

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Due firme e una stretta di mano sono un altro segno della San Luca che cambia, che vuole cambiare. E che chiude l’anno con altri importanti e positivi risultati. A stringersi la mano, con indosso la fascia tricolore, sono Salvatore Gullì, commissario straordinario che guida il Comune aspromontano, famoso per faide, sequestri e narcotraffici, e Rosario Rocca, sindaco di Benestare, Comune confinante, amministratore più volte minacciato. Firme e stretta di mano che siglano una bella collaborazione tra due Comuni, un doppio 'affare' per i cittadini. Una bella storia che si realizza, in una terra purtroppo nota solo per gli affari della ’ndrangheta e per le collusioni della politica e dall’economia. Non l’unica storia che raccogliamo a San Luca. Comprese le importanti novità per rendere finalmente fruibile e accogliente il santuario della Madonna di Polsi, un problema denunciato più volte dai vescovi della diocesi di Locri-Gerace. Ma partiamo dall’acqua e dalla firma tra commissario e sindaco. San Luca si impegna rifornire Benestare con 300 metri cubi al giorno, al costo di 70 euro.

Molto soddisfatto il primo cittadino Rocca. «È un buon esempio di collaborazione. Noi risparmiano il 50 per cento di quanto spendevamo prima acquistando l’acqua dalla società privata Sorical. Ed è buonissima acqua di sorgente. Un accordo così un tempo non sarebbe stato possibile. Davvero un grande lavoro portato a termine». Un affare per Benestare, dunque, e per San Luca. «Prima – ricorda il commissario – pagavamo alla Sorical quasi mille euro al giorno perché la nostra acqua non bastava a causa di un acquedotto colabrodo e di decine di allacci abusivi, anche di alcuni esponenti dei clan mafiosi. Ora i buchi sono stati saldati, gli allacci abusivi eliminati e tutti pagano, anche i mafiosi. Così la nostra acqua sorgiva è sufficiente e addirittura la possiamo vendere al comune vicino. Non spendiamo più nulla e invece incassiamo più di 2mila euro al mese».

Insomma, taglia corto, Gullì che guida il Comune da quasi tre anni per la mancata presentazione di liste in due elezioni, «abbiamo dimostrato che qui lo Stato c’è. I cittadini risparmiano ma è anche un messaggio di legalità». Come quello che ha riguardato l’edilizia. A San Luca il 90 per cento delle case sono state costruite abusivamente su terreni comunali, e in gran parte hanno presentato domanda di condono nel 1985 e nel 1994. Anche per questo il gettito Imu è solo di 90mila euro. Un mese fa cominciano ad arrivare al municipio delle lettere per 1.000-1.500 euro dell’Agenzia delle Entrate che attribuiscono la rendita catastale di quelle case proprio al Comune perché proprietario dei terreni. Ne dovrebbero arrivare circa 500. Gli uomini del commissario si attivano, riescono a bloccare questo 'salasso' e grazie ad una norma del governo Monti, riescono ad accelerare le pratiche di accertamento per far finalmente pagare le tasse a tutti. «Così il gettito Imu arriverà a 500mila euro e potremo abbassare le aliquote», sottolinea Gullì. Ancora una volta legalità e risparmi.

Ma anche fatti concreti altamente simbolici, come quelli per Polsi. Alla cerimonia della firma tra commissario e sindaco è presente don Tonino Saraco, parroco di S. Maria del Pozzo ad Ardore, e da quasi un anno rettore del santuario della Madonna della Montagna. È qui per discutere delle prossime iniziative per rendere sempre più accessibile il luogo tanto venerato dai calabresi. «Solo così – ci spiega – potremo riempire di contenuti quel luogo, per troppo tempo isolato. Un isolamento che ha favorito anche la presenza di chi ha voluto strumentalizzare questo luogo simbolo della pietà popolare».

Il commissario annuncia che tra marzo e aprile, grazie al finanziamento di 50mila euro del Parco nazionale dell’Aspromonte, verranno messe in sicurezza due strade, una che sale da San Luca e l’altra dal Tirreno. Inoltre il Comune intende dar vita, con proprio fondi, ad un progetto per la gestione dell’accoglienza dei pellegrini e dei gruppi, negli edifici del santuario, dando lavoro ad alcuni giovani. Ed è anche questa una risposta alla ’ndrangheta che sbandiera slogan tipo «meno sbirri e più lavoro», ovviamente quello dei clan, sporco e precario, favori e non diritti.

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