lunedì 16 aprile 2012
​Uomini della Gdf hanno acquisito nel primo pomeriggio nuova documentazione nella sede della Lega Nord in via Bellerio. Oltre ai lingotti d'oro, mancherebbero all'appello 300 mila euro di diamanti acquistati dall'ex tesoriere Belsito con i soldi del Carroccio. Indaga anche la Corte dei Conti.
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Uomini della Gdf hanno acquisito nel primo pomeriggio nuova documentazione nella sede della Lega Nord in via Bellerio, relativi, a quanto si è appreso, all'inchiesta in corso. I dirigenti della Lega, nei giorni scorsi, avevano manifestato la massima disponibilità a fornire qualsiasi documentazione agli inquirenti.I militari della Guardia di finanza di Milano si sono recati in Via Bellerio, sede della Lega Nord, per acquisire i bilanci degli ultimi anni del partito e altre carte sulle spese del Carroccio, con relative "pezze giustificative". La Procura di Milano infatti nei giorni scorsi aveva notificato al nuovo tesoriere, Stefano Stefani, un ordinedi esibizione per avere accesso a questi documenti e oggi i finanzieri sono andati ad acquisirli, dopo che il partito li ha messi a disposizione.Da quanto risulta dalle analisi degli inquirenti milanesi che indagano sulle distrazioni di fondi dalla casse della Lega, 'mancano all'appello' altri 200 mila euro di diamanti che sarebbero stati acquistati dall'ex tesoriere Belsito con i soldi del Carroccio. Nei giorni scorsi infatti era emerso che gli inquirenti erano 'a caccià dilingotti d'oro per il valore di 200 mila euro e di diamanti per 100 mila euro. Ora si è saputo che l'ex amministratore avrebbe comprato diamanti per un totale di 300 mila euro. Anche la Procura della Corte dei Conti della Lombardia, da quanto si è saputo, ha aperto un procedimento sul caso dei bilanci della Lega Nord, che avrebbe avuto rimborsi elettorali non dovuti.Questo pomeriggio il capo della Procura della Corte dei Conti lombarda, Antonio Caruso, si è presentato con altri due magistrati contabili nell'ufficio del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, titolare dell'inchiesta con al centro l'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito assieme ai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini. La 'visità, da quanto si è appreso, serve ai magistrati contabili per prendere 'contattì per un eventuale scambio di carte necessario per il procedimento davanti alla Corte dei Conti. Da quanto si è saputo, la Procura della Corte dei Conti ha aperto un procedimento autonomo rispetto a quello penale e relativo a un presunto danno erariale, partendo dall'ipotesi di truffa ai danni dello Stato contestata dalla Procura di Milano. Secondo le indagini penali, infatti, Belsito 'truccandò i bilanci del Carroccio avrebbe fatto ottenere al partito rimborsi elettorali non dovuti che, solo per il 2011, ammontano a circa 18 milioni di euro.
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