martedì 23 marzo 2021
Nell'ambito del programma nazionale "Io posso", l'associazione solidale salentina 2HE mette in atto forme di sostegno per chi vive con una persona malata di Sclerosi Laterale Amiotrofica
Lecce, "resilienza a domicilio" per i malati di Sla e le loro famiglie
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Un’ancora di salvezza per tutte quelle famiglie che si prendono cura dei loro cari malati di Sla, dovendo affrontare la delicata e complessa quotidianità nell'assistenza alla persona e nel tenere viva la speranza. Servono cuore, coraggio e dedizione per essere in ogni momento della giornata al fianco di chi soffre condividendo nella stessa casa l’esistenza tormentata del proprio familiare. Ma a volte non basta. Il sostegno psicologico diventa così una forma di aiuto solidale e partecipativo per poter coprire quei "vuoti" o quelle sensazioni di smarrimento che gravano su un percorso di vita difficile.

E' stata questa la forte motivazione che ha spinto l’associazione salentina 2HE, nell’ambito del più ampio programma solidale nazionale Io Posso, a ideare il progetto “Resilienza a domicilio” che ha consentito di sperimentare, tra il 2019 e il 2020, una forma di sostegno psicologico per dieci famiglie salentine che convivono con un parente colpito dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica, attraverso l’invio nelle loro case di un gruppo di professionisti adeguatamente scelto e formato. “Resilienza a domicilio”è partito dall’analisi diretta del bisogno e con l’obiettivo di proporre fattivamente un contributo al generale miglioramento della qualità di vita dei malati di Sla e dei loro familiari, lasciati molto spesso soli a gestire domande e percorsi complessi che richiedono necessariamente un "sistema di sostegno" innovativo e inclusivo davanti ad una malattia che per la sua gravità genera un impatto fortissimo tanto su chi ne è colpito quanto su tutto il nucleo familiare.E' stato fondamentale formare il primo gruppo di psicoterapeuti salentini specializzati per il trattamento dei malati di Sla, colmando un gap del territorio, non della sola provincia di Lecce. Parte sostanziale del progetto, sin da ottobre 2019, sono stati i seminari di specializzazione dedicati a dieci psicoterapeuti selezionati tramite bando che, attraverso un training di 40 ore complessive, sono stati formati da professionisti specializzati nell’assistenza domiciliare per Sla, con esperienza maturata nei maggiori centri clinici ed enti italiani che trattano tale patologia, come Nemo di Roma e ASLA di Padova.

Ad ognuna delle 10 famiglie inserite nel progetto è stato assegnato uno psicoterapeuta ed un percorso di complessivi sette incontri di assistenza psicologica a domicilio della durata di un’ora e mezzo ciascuno. L’età dei pazienti (sei maschi e quattro donne) era tra i 48 e gli 80 anni. Cinque di loro avevano figli ancora minorenni al tempo del servizio. Altrettanti hanno dichiarato di aver raggiunto l’obiettivo nei sette incontri; i rimanenti hanno tutti mostrato interesse a continuare anche se tre di loro sono stati impossibilitati a farlo per difficoltà economiche. Ascoltando le parole delle famiglie che hanno effettuato il percorso di "Resilienza a domicilio", è stato possibile ritrovare i fattori chiave del progetto: l'impatto sui vissuti della persona con Sla, del caregiver principale e di tutto il nucleo familiare; la qualità della preparazione e le capacità relazionali delle professioniste; la buona organizzazione del servizio e la sua "vicinanza"; la necessità di un servizio gratuito e continuo, a partire dalla diagnosi. "Crediamo che psicoterapeuti formati per il sostegno alle persone colpite da Sla possano rappresentare un tassello chiave nella costruzione di un modello di good practice del servizio di assistenza domiciliare" ha detto Giorgia Rollo, presidente dell’associazione 2HE - Io Posso e moglie dell’ex poliziotto Gaetano Fuso malato di Sla, venuto a mancare nel novembre scorso, che si è battuto per realizzare a San Foca la Terrazza "Tutti al mare", il primo lido attrezzato per persone affette da gravi patologie neuromotorie.Il progetto "Resilienza a domicilio", che si è avvalso anche della preziosa esperienza professionale di Elisabetta Bertoglio, psicoterapeuta supervisor del team inviato presso le famiglie, è stato reso possibile grazie al finanziamento della Regione Puglia in partnership con AReSS Puglia, Asl Lecce, Ambito di Martano, i Comuni di Calimera, Melendugno e San Cesario di Lecce.

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