giovedì 11 maggio 2023
L'organizzazione Ashoka avvia la mappatura di insegnanti e dirigenti scolastici «pionieri dell'innovazione». Il direttore Mento: «Vogliamo cambiare la scuola per cambiare il Paese»
Leader del cambiamento cercansi per la scuola di domani
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«Nella scuola tantissimi docenti e dirigenti lavorano con metodi innovativi e una nuova visione dell'educazione, ma pochi lo sanno perché nessuno racconta le loro storie. Noi vogliamo cercare questi leader del cambiamento, metterli in rete, creando una comunità di pratica che condivida queste esperienze di innovazione». È questo, spiegato dal direttore Federico Mento, l'obiettivo della mappatura dell'innovazione educativa in Italia, promossa dall'organizzazione Ashoka Italia, in collaborazione con Indire, Deascuola, Fondazione Mondo Digitale e Teach for Italy. Fondata nel 1980 da Bill Drayton, Ashoka sbarca in Italia nel 2014 alla ricerca degli agenti del cambiamento nella società, scuola compresa. Finora sono undici le scuole changemaker individuate (da Mantova a Brindisi, da Firenze a Parma, da Trieste a Udine, da Busto Arsizio ad Ancona, da Lecce a Modena e Parma), scelte per la loro capacità di essere attori del cambiamento in grado di rispondere alle esigenze del territorio.

«Ora - spiega Mento - vogliamo cercare gli insegnanti e i dirigenti scolastici che contribuiscono all'innovazione della didattica, ma anche associazioni di genitori e studenti che lavorano per cambiare la scuola, dal basso». Tra le caratteristiche distintive di questi “pionieri dell'innovazione”, che Ashoka invita a manifestarsi compilando un questionario sul sito dell'organizzazione, ci devono essere, aggiunge Mento, una «spiccata creatività e leadership condivisa» oltre all'empatia, che facilita la capacità di lavorare in team e condividere emozioni. «Più che leader carismatici - riprende il direttore di Ashoka Italia - cerchiamo uomini e donne capaci di esercitare una leadership condivisa e di fare squadra. Inoltre, le esperienze che vogliamo inserire nella mappa dell'innovazione della didattica devono essere replicabili sui territori». L'obiettivo finale di questo percorso è anche politico: «Vogliamo riaprire il dibattito sulla scuola non soltanto parlando delle sue disfunzionalità, dei cornicioni che cadono, ma raccontando la scuola che realizza vera innovazione», insiste Mento. Che, con questa iniziativa, vuole «arrivare fino a viale Trastevere», per raccontare anche al ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, le belle storie della scuola che cambia.

«Vogliamo affermare con forza che cambiare la scuola è possibile e che, se cambia la scuola cambia il Paese», ribadisce Mento. Chiamando a raccolta, in questo lavoro di mappatura dei territori, anche studenti, famiglie e sindacati. «Serve il contributo di tutti perché la scuola riguarda tutti», conclude.

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