martedì 5 aprile 2016
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ROMA «Anche le parole possono uccidere ». La lotta al cyberbullismo diventa molto più di uno slogan. Dopo la sollecitazione venuta dall’assemblea del Consiglio d’Europa ai Parlamenti nazionali affinché assumano un ruolo attivo contro l’istigazione all’odio online (figlia dell’epoca della Rete e dei social network) prende il via, dal 10 maggio, alla Camera, una commissione di Studio su intolleranza, xenofobia, razzismo, e fenomeni di odio, istituita dalla presidente Laura Boldrini. La commissione avrà il compito di svolgere attività di studio e ricerca sul fenomeno - diventato sempre più cruciale nella casistica nella comunicazione fra adolescenti e relative degenerazioni - valorizzando le migliori esperienze e le buone pratiche. Un Hate speech (discorso d’odio) sempre più aggressivo, in particolare contro i più deboli e le minoranze, che è stato al centro ieri di un incontro tenutosi alla Camera, nella sala del Mappamondo, per mettere a punto esperienze e contributi che la politica e la scuola possono dare, dopo la campagna di dissuasione che ha visto protagonista anche il nostro giornale. L’incontro è stato organizzato dall’Alleanza Parlamentare contro l’intolleranza e il razzismo del Consiglio d’Europa, presieduta dalla deputata Milena Santerini, di Demos- Cd intende, per rilanciare la campagna No Hate sostenuta dal Consiglio d’Europa. «Con strumenti potenti come internet, basta una parola per etichettare una persona, offendere la sua emotività, la sua dignità», ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. La strada che ha indicato è «la diffusione in tutte le scuole di un processo di educazione alla correttezza linguistica» ha detto il ministro, ricordando poi la vicenda drammatica di Carolina, la ragazza di Novara vittima di violenza di gruppo che si è tolta la vita dopo la diffusione di un video diventato virale: «Ha ceduto alla violenza verbale e all’accanimento di una comunità che sembrava averla esclusa. È un caso emblematico - ha detto, rivolgendosi agli studenti - di come ci siano pericoli molto più grandi di come si possa immaginare. E dunque nella scuola si può correre ai ripari. Ma non solo. Anche i mezzi di comunicazione sono chiamati a un processo di conoscenza, consapevolezza ed educazione». Il ministro ha auspicato «un’alleanza tra tutte le componenti attive della società. Contro l’indifferenza, sorella gemella dell’ignoranza, conoscenza ed educazione sono gli antidoti più efficaci». Giannini ha esortato i ragazzi a reagire «quando, ad esempio vedete un messaggino inopportuno o venite coinvolti nel colpire qualcuno, magari iniziando per scherzo». Durante il convegno è stato distribuito anche il Manuale No Hate del Consiglio d’Europa. «All’odio si risponde solo con una difesa dei diritti di tutti convinta e senza moralismi, da parte degli stessi giovani » ha concluso Santerini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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