lunedì 10 settembre 2018
Il ministro della Cultura Alberto Bonisoli definisce la scoperta effettuata qualche giorno fa nel centro della città lombarda come «senza precedenti». Nell'anfora intanto spuntano anche dei lingotti
L'anfora col suo tesoro di monete

L'anfora col suo tesoro di monete

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La scoperta aveva già fatto molto rumore negli ultimi giorni. Centinaia di monete d'oro della tarda epoca imperiale, custodite in un recipiente in pietra ollare di forma inedita, che non trova al momento confronti, ritrovate in pieno centro a Como, durante gli scavi archeologici fatti all'interno del cantiere di ristrutturazione dell'ex teatro Cressoni, in via Diaz, poco lontano dall'area del foro di Novum Comum, che avevano già portato al rinvenimento di altri importanti reperti di età romana.

Oggi a sottolineare la straordinarietà del ritrovamento è stato il ministro della Cultura Alberto Bonisoli: «Per me questo è un caso più che eccezionale è epocale, uno di quelli che segna il percorso della storia». E ancora: «Non siamo ancora in grado di capirlo, ma è un messaggio che ci arriva dai nostri antenati».

Nel vaso anche dei lingotti

La Soprintendenza locale, che ha la direzione scientifica dello scavo, ha intanto subito provveduto al trasporto del ritrovamento nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano, dove archeologi, restauratori e numismatici stanno lavorando ad un vero e proprio scavo in miniatura, all'interno del recipiente: un'attività certosina che porterà presto alla luce - assicurano - l'intero tesoretto. Non ci sarebbero infatti solo monete d'oro romane nel vaso ritrovato: all'interno sono stati individuati almeno altri tre oggetti. Lo hanno spiegato gli archeologi della Soprintendenza della Lombardia: «Di certo abbiamo intravisto una barretta d'oro - ha spiegato una funzionaria - e altri due oggetti. Ma al momento nel microscavo abbiamo rimosso solo il primo strato di 27 monete da circa 4 grammi d'oro, coniate nel periodo degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone I e Livio Severo, quindi non collocabili oltre il 474 a.C. Un lingotto deporrebbe sicuramente per un deposito di una cassa pubblica, poco probabile un privato».

Como è stata fondata dai romani ed è naturale trovare reperti, ma questo potrebbe essere uno dei tesoretti romani più importanti mai ritrovati", ha spiegato il presidente della società Archeologica di Como Giancarlo Frigerio. La zona del ritrovamento (uno scavo in cui dovrebbero sorgere box e appartamenti privati) ospitava le abitazioni private dei nobili romani: «L'anfora potrebbe essere stata nascosta nei muri della casa per evitare furti, probabilmente all'epoca delle invasioni».

«Il tesoro resterà a Como»

E ora si apre già anche un confronto su dove verrà esposto, dopo tutte le verifiche e gli studi del caso, il tesoro delle monete: «Il posto giusto è Como, e il sindaco e la città di Como sono disponibili. Ovviamente serve un progetto di altissima ambizione e di massima fruibilità» ha detto il ministro Bonisoli. «Secondo me - ha proseguito - se i reperti sono stati trovati in un posto, appartengono a chi in questo posto ci vive e magari ci passa davanti. Non è un caso che i Bronzi di Riace siano all'Archeologico di Reggio Calabria. Se poi non funziona un progetto, si valuta altro». «Siamo certamente disponibili - ha detto il sindaco di Como Mario Landriscina - porteremo un progetto di grande rilievo».

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