giovedì 19 maggio 2016
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NAPOLI Nuove terribili conferme ieri dall’incidente probatorio delle amichette di Fortuna Loffredo, la bimba morta a giugno di due anni fa al Parco Verde di Caivano, violentata e uccisa. In una sala trasformata in una colorata stanza giochi, nel Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa, le due piccole testimoni hanno giocato e hanno raccontato di violenze subite, di attenzioni morbose da parte del patrigno, quel Raimondo Caputo, presunto assassino della piccola Fortuna, già in carcere per abusi proprio sulle piccole, figlie della convivente, Marianna Fabozzi, in carcere per avere taciuto le violenze. La donna ha rivisto per la prima volta dopo mesi le bambine che ormai sono state sottratte alla potestà genitoriale e trasferite in una casa famiglia. Il Riesame, l’altro ieri, ha confermato per l’uomo, la detenzione in isolamento dopo un tentativo di aggressione da parte di alcuni detenuti. Le bambine, ormai testi d’accusa contro Caputo, hanno ascoltato e risposto ai magistrati e agli avvocati, assistite da una psicologa, con serenità. La più gran- de, amica del cuore di Fortuna, «in maniera convincente», è stato il laconico commento di uno degli inquirenti. È lei ad avere impresso una svolta decisiva alle indagini cambiando la versione dei fatti di quel 24 giugno 2014, quando Fortuna cadde dal palazzo e morì, spiegando che fu Raimondo Caputo a buttarla giù dal terrazzo dell’ottavo piano. Una versione che ha spinto i pm a richiedere al gip la custodia cautelare in carcere per Caputo. La bambina ha confermato interamente la sua versione dei fatti, stimolata dalle domande della psicologa. La più piccola, solo cinque anni, ha riferito solo poche parole avendo mostrato segni di stanchezza e «distrazione dovuta alla tenera età». L’interrogatorio continuerà anche oggi con l’audizione dell’altra delle tre bambine, tutte sorelle di Antonio Giglio, morto al Parco Verde, nello stesso stabile, nelle medesime circostanze della piccola Fortuna, il cui caso è stato riaperto.«L’audizione di oggi è stata un passaggio importante» sottolineano gli avvocati della famiglia di Fortuna, Gennaro Razzino e Angelo Pisani. «Contro il mio assistito ci sono solo prove indiziarie » afferma Salvatore Di Mezza, legale di Raimondo Caputo e della compagna che, a conclusione del primo giorno di udienza, ha aggiunto: «Il mio assistito è rimasto sbalordito dalle risposte che la bimba ha dato al gip attraverso la psicologa». L’audizione delle bambine è stata una prova difficile e drammatica per tutti. Anche per questo l’avvocato Pisani incontrerà il sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, alla quale chiederà un intervento ad horas del Governo. Sarà anche consegnato all’esponente di governo un dossier sui gravi fatti accaduti e i pericoli che ancora corrono i bambini nel Parco Verde di Caivano. Valeria Chianese © RIPRODUZIONE RISERVATA
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