martedì 26 febbraio 2013
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​Nessuna sorpresa in Lazio, con Zingaretti si avvierebbe a diventare il nuovo presidente della Regione Lazio. E si appresterebbe a farlo, con un risultato che, se confermato, avrebbe del clamoroso: una forbice tra il 52 e il 54%. Sarebbe stato travolto dunque Francesco Storace, l’avversario del centrodestra, che pur limitando i danni grazie al sostegno delle province tradizionalmente più di centrodestra (Frosinone e Latina) si troverebbe però a oltre 20 punti, inchiodato sul 28-30%. Ma il leader de La Destra non si arrende: «Avvertenza agli scienziati: aspettate domani (ovvero stasera, ndr.) ... sorpresina in arrivo» scrive su Twitter. Per l’ufficialità dei dati bisognerà attendere lo spoglio, che inizierà oggi alle 14. Di fatto sarebbero stati neutralizzati gli altri contendenti, in particolare il M5S di Davide Barillari (tra il 7 e il 9%, in decisa controtendenza rispetto al suo partito), e la centrista Giulia Bongiorno, che oscillerebbe tra il 4 e il 6%.  Insomma, esulta la squadra dell’ex presidente della Provincia di Roma, oltre alla forza della coalizione a guida Pd-Sel, è stata premiata la forza personale del candidato, in grado di spiccare, si riflette, anche in una “folla” di 12 aspiranti governatori, quando in passato, e per di più in un contesto bipolarizzato, le vittorie sono sempre state di misura. Ma soprattutto, sempre che vengano confermate le proporzioni degli instant poll, «gli elettori del Lazio hanno votato in gran massa Zingaretti anche al di là delle appartenenze espresse alla Camera e al Senato» afferma il coordinatore del Comitato Massimiliano Smeriglio. I dati del Senato confermerebbero la sua analisi. Quando erano scrutinate oltre 3700 sezioni su 5267, infatti il centrosinistra era in testa con il 33,17% (Pd al 28,77, Sel al 3,64). A distanza il centrodestra, al 28,24%. Il Pdl, nonostante l’eco del caso Fiorito, è al 22,6%, mentre ci si aspettava certo qualcosa di più da La Destra al 2,39%, sotto a Fratelli d’Italia, al momento al 2,77%, trainato dal radicamento dei romanissimi Giorgia Meloni e Fabio Rampelli. Sono dati, quelli delle due coalizioni “maggiori” al Senato, che però mancano del dato delle liste civiche di Zingaretti e di Storace. Il M5S, invece, stando sempre al parziale del Senato, sarebbe al 25,41%, secondo partito del Lazio. Se ci sarà stato un “travaso” diretto tra Grillo e Zingaretti o un caso di voto disgiunto diffuso, questo potranno dirlo solo i dati delle Regionali. I centristi sarebbero leggermente più su della loro candidata (7,76% al Senato). Ingroia è al 2,1. L’analisi del voto al Senato conferma che, come sempre, è la popolosa provincia di Roma che traina il centrosinistra: è al 35,1% (Pd al 30,42), il centrodestra al 25,5% (Pdl al 20,30), Grillo al 25,8% stabilmente seconda forza, all’8,12% Monti. A Rieti centrodestra e centrosinistra sono affiancati, con il primo a 31,24 e l’altro a 31. Grillo è al 26,4, ed è primo partito. A Viterbo il centrodestra è davanti con il 31,7%, Grillo secondo al 28,6 (ma è primo partito); segue al 28,3 il centrosinistra. A Frosinone (patria di Fiorito) il centrodestra è in testa col 37% circa, col Pdl che mantiene la supremazia. Segue il centrosinistra al 28,4% e Grillo al 22,16%. A Latina il dato parziale del Senato dà il centrodestra al 41,5%, il centrosinistra e il M5S molto vicini rispettivamente al 23,4 e al 23,1 circa. Sulla Camera, invece, Lazio 1 (Roma e provincia) è ben più avanti nello spoglio di Lazio 2 (le altre province). In Lazio 1 il centrosinistra è in testa sfiorando il 33%, ma Grillo è secondo, quasi al 28. Il centrodestra è poco sopra al 24. In Lazio 2 è in testa il centrodestra con il 34,87. Segue il centrosinistra con 26,37. Il M5S è poco sotto, 26,1.
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