martedì 2 marzo 2010
Dalla Corte d'Appello di Roma nuovo altolà al Pdl dopo quello alla provincia. Si tratterebbe, stavolta, di un semplice errore formale: la mancanza di una firma. Interviene Schifani: «Prevalga la sostanza rispetto alla forma, quando questa non è essenziale. Il voto va garantito a tutti i cittadini». Il Pd in rivolta in Aula: «Rispetti il suo ruolo istituzionale».
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L'ufficio centrale elettorale della Corte d'Appello di Roma non ha ammesso alle elezioni regionali del Lazio il listino collegato alla candidata del centrodestra Renata Polverini. È quanto si è appreso in ambienti giudiziari. Si tratterebbe però solo della mancanza della firma di uno dei rappresentanti di lista di cui l'ufficio elettorale si sarebbe  accorto solo successivamente all'accoglimento. Lo stop al listino della Polverini arriva dopo la mancata ammissione della lista del Pdl alla provincia di Roma.Il listino della candidata del Pdl alla regione Lazio Renata Polverini non sarebbe stato ammesso alle elezioni regionali, secondo quanto si è appreso, «per un semplice errore formale». Mancherebbe infatti «solo una firma tra le tante apposte alla documentazione allegata alla lista». Un errore, secondo ambienti politici, «che sarà superato ben presto e non inficerà la regolare ammissione della lista».Le parole di Schifani e le critiche del Pd in Aula. Sull'esclusione della Polverini è intervenuto il presidente del Senato Schifani: "Mi auguro fortemente che, nel rispetto delle regole, possa essere garantito il sacrosanto diritto di voto di tutti i cittadini previsto dalla Costituzione", ha detto a margine di un convegno a Palazzo Giustiniani le difficoltà e i problemi della presentazione delle liste nel Lazio e altrove. "E mi auguro - ha proseguito - che prevalga, sempre nel rispetto delle regole, la sostanza rispetto alla forma, quando questa non è essenziale". Quanto alle possibili soluzioni da adottare, la seconda carica dello Stato ha aggiunto: "Non sta a me prevedere leggi di proroga o di riapertura dei termini. Mi auguro fortemente e tifo perché si possa garantire il voto a tutti i cittadini e che questi non vengano spogliati di un diritto costituzionalmente garantito". Il Pd ha poi attaccato in aula Schifani per le sue dichiarazioni "sulla forma che deve prevalere sulla sostanza" per quanto riguarda l'ammissione delle liste per le prossime elezioni regionali. Zanda ha preso la parola e ricordato al presidente "il ruolo che deve avere il Presidente del Senato". Schifani ha ribattuto, sottolineando di avere detto che "la sostanza deve prevalere sulla forma nel rispetto delle regole e quando la forma non è essenziale. Ho fatto l'avvocato per 20 anni - continua Schifani - e so quando la forma è essenziale o meno".
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