venerdì 10 giugno 2016
​Lavorano in campi, cantieri, ristoranti, negozi, fabbriche, allevamenti, o la strada dove vendono fiori, altre mercanzie o mendicano. L'allarme lanciato da Terre des Hommes: sempre più minori accettano qualsiasi lavoro.
Lavoro minorile, troppi bambini siriani sfruttati
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Il lavoro minorile tra i piccoli rifugiati siriani ha raggiunto dimensioni allarmanti. La denuncia viene da Terre des Hommes, organizzazione presente in Siria e nei paesi limitrofi, che ha verificato sul campo l'aumento vertiginoso dei casi di bambini costretti a lavorare. Nel suo nuovo rapporto «We struggle to survive» (in italiano: Ci sacrifichiamo per vivere, ndr) presentato in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2016, l'organizzazione denuncia «le disperate condizioni di vita dei siriani dopo cinque anni di conflitto stanno spingendo sempre più minori ad accettare qualsiasi lavoro, anche quelli più pesanti o pericolosi», ha dichiarato Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes. Sebbene non siano disponibili dati ufficiali sul numero dei bambini lavoratori, abbiamo riscontrato che tra le famiglie rifugiate il ricorso al lavoro dei bambini sta diventando la risposta più comune alla drammatica mancanza di risorse economiche e di accesso gratuito ai servizi di base". L'organizzazione quindi chiede "ai governi che ospitano i rifugiati e alle agenzie umanitarie di adottare immediatamente meccanismi di protezione dei bambini e di prevenzione del loro sfruttamento che tengano conto della complessità del fenomeno". LO STUDIO: «We struggle to survive» All'indagine hanno partecipato direttamente 97 bambini e ragazzi lavoratori, dagli otto ai 18 anni (86 siriani e 11 iracheni), che hanno portato la loro testimonianza in 10 focus group svolti tra marzo e aprile 2016. Più del 50% di loro ha dichiarato di lavorare più di stte ore al giorno, il 33% lavora sette giorni su sette. Alcuni di loro avevano solo cinque, sei anni quando hanno iniziato a lavorare. I luoghi di lavoro sono campi, cantieri, ristoranti, negozi, fabbriche, allevamenti, o la strada dove vendono fiori, altre mercanzie o mendicano. In Iraq, tra i minori che hanno partecipato allo studio di Terre des Hommes, un bambino su tre ha dichiarato di essere stato avvicinato da qualcuno che gli aveva proposto di arruolarsi in una delle parti in conflitto. «Particolarmente preoccupante la presenza del lavoro minorile in Turchia - si legge ancora - un paese che aspira ad entrare nell'Unione Europea e l'affacciarsi di questo fenomeno sulla rotta balcanica a seguito della chiusura del confine tra Grecia e Macedonia, con alcuni casi di bambini lavoratori rilevati nella zona di Idomeni, a causa della mancanza di un'adeguata assistenza umanitaria ai migranti». Terre des Hommes Italia dal 2012 ad oggi ha dato assistenza a quasi 1.140.000 persone, in maggioranza bambini. DA SAPERE Domenica 12 giugno si celebra la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. L'iniziativa è stata lanciata nel 2002 dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e dei governi sulla necessità di eliminare qualsiasi forma di sfruttamento economico nei confronti dei bambini. NUMERI SUL LAVORO MINORILE Secondo gli ultimi dati dell'Ilo, sono 168 milioni i bambini coinvolti nel lavoro minorile contro i 246 milioni del 2000. Ottantacinque milioni di questi (erano 171 milioni nel 2000) sono impegnati in lavori pericolosi, ovvero quelli dove i bimbi rischiano la vita o causano malattie e disabilità permanenti. Si stima che siano 115 milioni i bambini tra i 5 e i 17 anni che lavorano in condizioni pericolose in settori diversi come l'agricoltura, le miniere, il manifatturiero, gli alberghi, la ristorazione e i servizi domestici.
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