venerdì 15 febbraio 2019
I dati del Rapporto 2018 di Almalaurea confermano che le discipline Stem favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro. Con paghe migliori. Ma resta il gap tra uomini e donne
Lauree scientifiche? Lavoro assicurato
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Trovano lavoro più rapidamente degli altri, ottengono contratti stabili e stipendi migliori. È la condizione dei laureati nelle discipline Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria e Matematica), che emerge dal Rapporto 2018 di Almalaurea, costruito attraverso l'analisi delle performance di 73mila laureati.

Nove su dieci lavorano

A cinque anni dalla laurea, il tasso di occupazione dei laureati Stem è dell'89,3%, 4,1 punti percentuali in più rispetto ai laureati non Stem. Oltre la metà (il 55,6%), è assunto a tempo indeterminato (contro il 46,4% dei laureati non Stem) e ha una retribuzione media di 1.571 euro netti al mese, rispetto 1.350 euro dei laureati non Stem. Circa la metà, il 48,8%, è occupata nell'industria (quasi cinque volte tanto rispetto ai laureati non Stem), in prevalenza nei settori della progettazione edilizia (19%), della metalmeccanica e meccanica di precisione (12,7%) e della chimica ed energia (9,5%). Infine, sempre a cinque anni dal conseguimento della laurea, il 61% ritiene che il percorso Stem sia “efficace o molto efficace”, rispetto al 58,6% dei laureati non Stem.

Resta il divario uomini-donne

Pur laureandosi con voti più alti (103,6 su 100 rispetto a 101,6) e con un percorso più regolare (il 46,1% conclude nei tempi previsti contro il 42,7% degli uomini), le donne scontano ancora una differenza sia sul versante dell'occupazione (l'85% delle laureate ha un lavoro a cinque anni dal termine degli studi contro l'89,3% degli uomini), che della condizione di lavoro (il 21,1% delle laureate Stem ha un contratto a tempo determinato contro il 12,5% degli uomini) e anche della retribuzione, con una differenza degli stipendi del 23,6% a vantaggio degli uomini. «Tra i laureati Stem - si legge nel Rapporto di Almalaurea - le retribuzioni rilevate e l’elevato differenziale di genere sono in parte dovuti a una quota importante di laureati occupati a tempo parziale, attività che caratterizza in misura maggiore le donne, tra le quali si raggiunge il 16,0% (è il 4,7% tra gli uomini). Nel dettaglio, la percentuale di donne occupate part-time raggiunge il 23,2% nel gruppo geo-biologico e il 18,5% nel gruppo architettura».

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