giovedì 5 maggio 2016
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L’ex presidente della Camera sulla proposta Fanfani: è sembrata un’intimidazione ROMA «Sul piano giudiziario bisognerà attendere le sentenze definitive, tuttavia un problema politico di gestione del partito si pone». Luciano Violante, ex presidente della Camera, esclude «complotti», ma consiglia a Renzi di riprendere in mano la cura del partito. Perché, assorbito com’è, il premier, dagli impegni di guida del governo, il Pd rischia di diventare «mero strumento di potere», con una «prevalenza di interessi personali su quelli pubblici». Come giudica questi episodi che toccano il Pd e lambiscono il suo vertice? Sono di per sé gravi, ma resterei cauto prima di dare valutazioni. Penati è stato assolto da tutto, dopo esser stato considerato il simbolo di una corruzione dilagante. Tuttavia dopo tre grandi casi aperti in tre regioni diverse un problema si pone. Il partito va seguito molto di più, e quotidianamente. Chi fa il presidente del Consiglio in un Paese complicato come l’Italia è difficile che possa seguire anche un partito come il Pd. Non pongo problemi formali di incompatibilità, ma un problema sostanziale. Abbiamo vissuto anche il pro- blema inverso. Con l’avvento di Renzi ci si è posti il problema, per chi è al governo, di avere saldamente in mano anche il proprio partito. Ma ora nel Pd si pone un problema di direzione politica. C’è bisogno di essere più presenti per ricostruirlo come comunità politica. Altrimenti si scivola verso uno strumento di puro potere, con la conseguenza inevitabile di far prevalere interessi privati su quelli pubblici. Ma può riprendere le redini di una comunità politica il capo di un governo impegnato 20 ore al giorno, mi chiedo? Occorre una soluzione: o si trova un altro meccanismo di direzione politica, più saldo e impegnato, o si scindono le due responsabilità. Come giudica la proposta, poi accantonata, di aprire una pratica al Csm sugli arresti di Lodi? La trovo sbagliata, potrebbe apparire un atto di intimidazione. Il Csm non è una Corte di Appello. Ma una raffica di inchieste nella stessa direzione, in una fase così delicata, non genera dubbi? Non credo ai complotti e fa bene Renzi a escluderli. D’altro canto, però, questo problema di ricostruire un partito comunità non è solo di Renzi. Riguarda tutti i dirigenti, di maggioranza e minoranza. A tutti dovrebbe stare a cuore che un partito funzioni e sia una buona comunità che discuta e partecipi. Maggioranza e minoranza dovrebbero trovare un punto di intesa. I 10mila comitati per il sì al referendum possono anche servire al Pd per riprendere un rapporto col territorio? Un partito non è fatto di comitati nati su una sola questione, seppure di grande rilievo. È fatto di persone che si incontrano e discutono di temi complessivi. Il problema politico resta anche con 10mila comitati. Tuttavia è importante che tutto il Pd scenda in campo per il sì. Quella riforma è essenziale per il Paese, serve a cancellare vecchie incrostazioni e a ridare slancio all’intero sistema politico. Sì alla riforma, insomma, senza se e senza ma. Non è perfetta, sia chiaro. Spero che alcune correzioni possano essere fatte, specie nei rapporti Stato- Regioni. Ma una riforma costituzionale così ampia non può essere giudicata su un solo aspetto. Anche quando fu varata la Costituzione, pochi mesi dopo ci fu una riunione in cui Dossetti, Mortati e altri evidenziarono gravi errori che andavano corretti. Ma non misero in discussione un giudizio favorevole sull’impianto. Si può immaginare un 'tagliando' fra qualche anno? Non indico date. Si vede come vanno le cose e poi si correggono per strada, i tedeschi correggono la Costituzione quasi ogni due anni.... Abbiamo un mondo in continua evoluzione, non stabile come quello degli anni ’40. Con questa riforma vengono introdotti strumenti richiesti da decenni, l’esperienza poi dimostrerà quali dubbi sono fondati e quali non lo sono. Ma sarebbe utile che il Pd assumesse sin da ora un impegno a futura memoria a correggere quel che non funziona. Che giudizio dà del tentativo di riforma della giustizia in atto? Nel complesso positivo. Bisognerà vedere naturalmente il testo finale, ma andare, ad esempio, anche a una correzione della prescrizione, credo sia utile e necessario. Questo clima di dialogo che si è instaurato, in ogni caso, non va disperso, sia pur nel rispetto dei diversi ruoli e funzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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