giovedì 16 ottobre 2014
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Il Tfr in busta paga sarà una scelta volontaria e non interesserà tutte le categorie di lavoratori. L’anticipo del Trattamento di fine rapporto negli stipendi mensili dovrebbe escludere i dipendenti del pubblico impiego e probabilmente anche quelli del settore agricolo e le colf. Il lavoratore potrà chiedere fino al 100% della somma maturata nel corso dell’anno corrente. Potrà optare per questa scelta anche chi ha aderito ai fondi pensione. In questo caso il prelievo fiscale a carico dell’iscritto dovrebbe salire di mezzo punto (arrivando così al 12%). Un di- pendente che guadagna attorno ai 23mila euro lordi annui, se scegliesse l’anticipo del suo Tfr, vedrebbe salire la busta paga di 106 euro in più (netti) da gennaio in poi. Le banche italiane sono pronte a fare la loro parte nell’operazione e stanno lavorando con il Tesoro e gli enti competenti alla garanzia pubblica per le imprese che chiederanno gli anticipi. Lo ha detto il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), Antonio Patuelli, al termine dell’esecutivo dell’associazione esprimendo «soddisfazione» per il progetto sul Tfr condiviso. «Siamo un anello di una catena di adempimenti, di una normativa molto complessa che ha alla base il mantenimento di una garanzia pubblica», ha detto Patuelli. «Come oggi il lavoratore ha la garanzia che, laddove l’impresa non è in grado di erogare il Tfr, provvede l’Inps con un fondo appropriato, la stessa garanzia, in diverse modalità tecniche, deve essere data alla banca che eroga il finanziamento. Di fatto la banca svolge una funzione di tesoreria», ha spiegato il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini. Patuelli ha ricordato che negli ultimi giorni l’Abi «ha lavorato molto intensamente agli aspetti giuridici e alle complessità tecniche di questa misura fortemente innovativa e tutta italiana». Secondo il presidente dell’Abi, la misura sul Tfr «è una grande innovazione, che garantisce una chance in più ai lavoratori. Non si toglie nulla ma si aggiunge una possibilità in più, sempre nell’intento di sospingere la ripresa. Tutto il comitato esecutivo dell’Abi lo ha condiviso».
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