venerdì 23 gennaio 2009
4000 abitanti su 6.000 contestano il nuovo Centro di accoglienza voluto dal ministro Maroni. Bloccati i camion carichi di extracomunitari. Le Nazioni Unite preoccupate per il sovraffollamento.
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La tensione davanti al Centro di prima accoglienza di Lampedusa è sfociata in alcuni scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti, che hanno impedito il passaggio di un'auto sulla quale viaggiava il prefetto Mario Morcone, il funzionario del Viminale che guida il Dipartimento immigrazione.   Alcuni manifestanti, che fanno parte del comitato "Sos isole Pelagie", sostengono di essere stati caricati dalla polizia. Tra le persone che sarebbero state spintonate anche una donna e un ragazzo, accompagnato alla Guardia Medica dal padre che ha preannunciato la presentazione di una denuncia.   Questa versione è stata smentita dal questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, che sta coordinando sull'isola i servizi di ordine pubblico. "Non c'è stata alcuna carica", ha detto il funzionario.       In questo momento la situazione è tornata sotto controllo; accanto ai manifestanti c'è anche il sindaco, Bernardino De Rubeis, che ha sollecitato l'arrivo dei carabinieri al posto della polizia. Intanto l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), in una nota, esprime"crescente preoccupazione per la situazione umanitaria dei quasi 2000 migranti, fra i quali molti richiedenti asilo, attualmente ospitati nel Centro di primo soccorso ed accoglienza di Lampedusa in condizioni di estremo sovraffollamento. Il centro di accoglienza ha una capienza massima di 850 posti e non è in grado di ospitare un così alto numero di persone. Pertanto, centinaia di soggiornanti sono costretti a dormire all'addiaccio sotto teli di plastica come unico riparo. In queste condizioni non possono essere garantiti adeguati standard di accoglienza".
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