Prosegue senza sosta l'ondata di sbarchi a Lampedusa dove in nottata sono approdati altri tre barconi, con a bordo complessivamente 159 migranti, scortati dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Le tre imbarcazioni erano state avvistate in serata, mentre erano ancora in navigazione verso l'isola, da un aereo Atr 42 della Guardia di Finanza. La prima "carretta" con 54 extracomunitari è giunta in porto intorno a mezzanotte; altri 58 sono arrivati all'1.30 mentre gli ultimi 39 sono approdati alle 3. Nelle ultime 24 ore, subito dopo il miglioramento delle condizioni del mare che per una settimana avevano scoraggiato le partenze dalle coste nordafricane, sono dieci gli sbarchi registrati nelle Pelagie, a cominciare da un drappello di 22 tunisini giunti intorno alla mezzanotte dell'1 marzo nella piccola isola di Linosa. Ieri erano arrivati complessivamente quasi 500 immigrati, tutti trasferiti nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa da dove sono ripresi a ritmo sostenuto i trasferimenti in aereo verso altri Cpt italiani.
MARONI, 2MILA HANNO CHIESTO PROTEZIONE, 400 ASILO«Dei giovani tunisini arrivati in questi settimane, 2mila circa hanno fatto domanda di protezione e meno di 400 di questi hanno chiesto asilo politico». Lo ha detto
il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un'audizione alle Commissioni congiunti Affari costituzionali ed Esteri di Camera e Senato. Dalle interviste fatte, ha sottolineato il ministro, «risulta che quasi tutti hanno dichiarato di voler andare in altri Paesi europei, specie in Francia e Germania».«Non sono contrario al trasferimento in Italia di profughi eritrei presenti in Libia chiesto dal Cir», ha detto il ministro. "Stiamo valutando - ha spiegato il ministro - le condizioni di sicurezza degli eritrei: se non dovessero essere garantite io non ho obiezioni a farli venire in Italia».«L'accordo con la Tunisia prevede il rimpatrio, ma le autorità di Tunisi accettano di accogliere solo quattro connazionali al giorno», ha aggiunto. «Se si considera che in queste settimane sono arrivati circa 6mila tunisini - ha sottolineato Maroni - con questo ritmo ci vorrebbero tre anni per rimpatriarli tutti. Noi stiamo quindi - ha aggiunto - negoziando per avere la possibilità di rimpatri più numerosi, che sarebbero un segnale importante anche verso i tunisini che hanno intenzione di partire».