sabato 6 giugno 2020
Gli incendi appiccati ai due "cimiteri" di barconi di Lampedusa sono stati domati soltanto all'alba. I carabinieri indagano per verificare la natura dolosa dei roghi
Incendiati i relitti dei barconi. La Procura di Agrigento apre un'inchiesta

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Sono stati incendiati i relitti dei barconi di migranti, in quelli che sono chiamati i cimiteri dei barconi. Una sorta di museo a cielo aperto delle carrette del mare su cui migliaia di persone sono arrivate sull’isola di Lampedusa, un modo anche per mantenere viva la memoria delle persone migranti morte in mare.

Tutto a fuoco nella notte tra venerdì e sabato. A distanza di pochi giorni dallo sfregio della Porta d'Europa due incendi sono stati appiccati ai due "cimiteri" di barconi di Lampedusa e sono stati domati soltanto all'alba. Sono state necessarie circa sette ore per avere la meglio sulle altissime fiamme che hanno ridotto in cenere una cinquantina di carrette del mare. Sono in corso sopralluoghi e ispezioni.
Gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che i due incendi siano di natura dolosa. I carabinieri si occupano delle indagini, predisposte dalla Procura della Repubblica di Agrigento che ha, già durante la notte, ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti.

"Ferma condanna degli atti incendiari della scorsa notte a Lampedusa che fanno seguito ad altri gravissimi episodi dei giorni scorsi", ha dichiarato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "Il Viminale sta profondendo ogni sforzo per affrontare la difficile situazione dell'isola a seguito della pressione migratoria nel Mediterraneo. Lo Stato c'è. Dobbiamo individuare i responsabili che tentano di alimentare tensioni e offendono la solidarietà e la generosità della comunità lampedusana", ha aggiunto la titolare dell'Interno.



I vecchi barconi utilizzate dai migranti per arrivare fino a Lampedusa, stoccati in due zone dell'isola, sono stati dati alle fiamme. I roghi hanno divampato nell'area attigua al campo sportivo e nel deposito di Capo Ponente. Le colonne di fumo nero altissime e visibili anche a parecchia distanza hanno invaso l'isola.

Sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa con circa 5 automezzi antincendio. A rallentare le operazioni di spegnimento, da parte dei 15 pompieri in servizio, c'è stato anche un problema tecnico: alle 5 è finita l'acqua a disposizione del distaccamento aeroportuale dell'isola. I vigili del fuoco iniziato dunque a riempire le autobotti direttamente dal mare e solo all'alba hanno ultimato le operazioni di spegnimento.

Al lavoro, per tutta la notte, anche i carabinieri della stazione di Lampedusa. Si stanno occupando loro delle indagini predisposte dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Sono già iniziati i primi sopralluoghi e le ispezioni per appurare l'eventuale presenza sul posto di vittime dei roghi, che fortunatamente non ci sono state. Ora dunque si procede alle ispezioni necessarie a stabilire il tipo di incendio.


Nei giorni scorsi un altro atto provocatorio: l'impacchettamento della Porta d'Europa, il monumento che richiama i viaggi delle speranza di migliaia di migranti verso il nostro Continente. QUI L'ARTICOLO


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