venerdì 1 novembre 2013
​Da Torino a Piacenza a Bari: centinaia le adesioni giunte alla Fondazione "Casa dello spirito e delle arti" in vista della celebrazione del 2 novembre a Milano per i migranti annegati. A tutti il simbolo della tragedia. LA "VOCE DEI SOMMERSI" DI MORRICONE: ASCOLTA
INTERVISTA Jolles (Acnur): l'accoglienza dei profughi è la prima emergenza (Paolo Lambruschi)
COMMENTA E CONDIVIDI
«Scrivo a nome dell’Istituto Tecnico Romagnosi di Piacenza, che ha la fortuna di contare fra i suoi allievi un’alta percentuale di ragazzi stranieri. Proprio per questo saremmo interessati a ospitare all’interno della nostra scuola una croce di Lampedusa, intorno alla quale raccoglierci per una meditazione e una preghiera interreligiosa». Quello di Paola Cordani è uno delle centinaia di messaggi di adesione giunti da tutta Italia via e-mail alla Fondazione "Casa dello spirito e delle arti" da quando, due settimane fa Avvenire ha annunciato la celebrazione del 2 novembre a Milano, nella chiesa di Santa Maria Incoronata (corso Garibaldi 116, ore 21), per i morti di Lampedusa davanti alla croce e alla mezzaluna islamica fatte dall’artigiano lampedusano Franco Tuccio con i legni dei barconi affondati. Durante la cerimonia verrà ascoltata la Voce dei sommersi, la partitura composta da Ennio Morricone in memoria delle vittime. L’iniziativa è stata organizzata insieme all’istituto Beata Vergine Addolorata e all’associazione Askavusa. «A chi ha aderito - spiega il poeta ed editore Arnoldo Mosca Mondadori, ideatore dell’evento insieme al presidente di Amani, Gian Marco Elia, e al giornalista Pietro Veronese - abbiamo inviato una croce di legno chiedendo l’impegno a celebrare la messa dei defunti portando all’offertorio la croce di Lampedusa, donata in due precedenti visite sull’isola a Papa Benedetto e a Papa Francesco. Le adesioni di parrocchie, comunità religiose e laiche sono state centinaia, hanno creato un ponte ideale di preghiera da Milano a Lampedusa lungo tutta la Penisola»Uno dei sacerdoti che ha aderito, don Danilo Isati da Garzignano (Padova), ha scritto: «Se possibile desidererei anch’io poter avere una croce costruita con il legno dei barconi, da portare all’altare il 2 novembre attorniata da lumini che faremo portare da bambini e ragazzi della parrocchia». La parrocchia San Pietro Apostolo di Cavenago d’Adda, diocesi e provincia di Lodi, ha chiesto due croci per la Messa del 2 novembre nel cimitero e lasciarle «a ricordo di questi nostri fratelli» sepolti ancora senza nome. Il parroco di S. Francesco in Lerici, don Federico Paganini, «aderisce volentieri»: «Il giorno 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti, celebrerò una S.Messa applicandola all’intenzione, e sarà portata all’altare la croce che mi invierete insieme al pane e al vino al momento dell’offertorio spiegando il gesto».A Napoli ha aderito don Antonio Loffredo del rione Sanità con due momenti di preghiera in due luoghi che raccontano l’accoglienza: «Le Catacombe di Napoli ricche del ricordo dei profughi africani del V secolo e il cimitero delle Fontanelle, cimitero dell’accoglienza e dell’adozione di ogni abbandonato e senza nome. Qui celebrerà Alex Zanotelli». Don Vito Marzillianom parroco di S. Giuseppe a Bari, scrive: «Abbiamo già pregato più volte, ma con il segno della Croce che potrete inviarci, sarà ancora più significativo il nostro ricordo». L’elenco delle parrocchie è sterminato. Tra i sacerdoti, molti sono impegnati con i migranti come Fredo Olivero della chiesa torinese di San Rocco e Don Piero Puglisi, direttore Migrantes della diocesi di Catanzaro-Squillace, o sono in territori segnati dalla questione come don Maurizio Qualizza parroco di Gradisca. Chiede «una o due Croci» il priore di Sassovivo, abbazia dei  piccoli fratelli Charles de Foucauld a Foligno. Non poteva mancare a quest’asse ideale che unisce Nord e Sud l’arcivescovo Francesco Montenegro, uno dei promotori, oltre alla stessa Lampedusa. A Milano saranno letti brani tratti da due Bibbie trovate in fondo al mare dell’isola e sottolineate da migranti affogati e alcune sure del Corano in memoria degli islamici che viaggiavano verso la speranza con i fratelli cristiani.La "Voce dei sommersi" è stata composta da Morricone per la memoria dei ventimila morti in venti anni nel Canale di Sicilia. In particolare ha voluto servisse a raccogliere fondi per Lampedusa e le emergenze dei migranti. Chi desidera può contribuire versando Cc Unicredit Iban IT71V020088296000102873863 indicando la causale "Solidarietà Lampedusa".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: