sabato 12 aprile 2014
il movimento di Alfano, Quagliariello e Schifani si trasforma in partito politico.
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L'atmosfera è quella delle grandi occasioni. «È il nostro battesimo laico, nasce il partito del Ncd, con il traguardo di rappresentare in Italia la grande area che si rifà al Ppe», quasi urla dal palco il presidente Angelino Alfano. Prima del suo intervento, sul maxischermo, è appena stato trasmesso un filmato che ricorda le tappe salienti della nascita del Ncd, significativamente intitolato «Il dato è tratto».Una nascita, avvenuta con una dolorosa rottura con Forza Italia e il suo leader, Silvio Berlusconi. Per lui Alfano spende parole di simpatia umana: «Guardiamo al presidente Berlusconi con grande affetto e profondo rispetto. Spero che possa fare campagna elettorale, vogliamo sentire la sua voce di leader storico del centrodestra per confrontare idee e proposte». Ma nulla più. Dal punto di vista politico Alfano non si rimprovera nulla. Anzi. Spiega: «Non abbiamo sbagliato scommessa, l’abbiamo indovinata». E ricorda, tra gli applausi, che la rottura con Forza Italia si è consumata sul sostegno al governo Letta: «Ci chiedevano di far cadere il governo. Le alternative sarebbero state due: o favorire un’alleanza tra Pd, grillini e Sel o andare alle elezioni immediate: un salto nel buio, con una legge dichiarata incostituzionale e una prospettiva elettorale disastrosa per l’Italia, il centrodestra e lo stesso leader di Forza Italia. Noi abbiamo scelto l’Italia». Anche se è un’assemblea fondativa – e quindi è necessario parlare della propria storia – bisogna parlare pure di futuro. Il presidente del Consiglio Renzi ha mandato un affettuoso messaggio di auguri. E Alfano si rivolge a lui direttamente per dirgli: «Noi siamo al governo per fare le cose e per cambiare il Paese. A Matteo Renzi diciamo con grandissima lealtà che da parte di Ncd non troverà mai una timidezza o una lentezza sulle riforme. Vada eventualmente a cercare da qualche altra parte chi lo ostacola. Noi saremo l’acceleratore delle riforme». La polemica, nemmeno tanto sotterranea, è sempre con Forza Italia. Il leader del Nuovo Centro Destra giudica con favore l’accordo con l’Udc per le liste in comune per le elezioni europee. E chiede a tutti i centristi che si riconoscono nel Ppe di unire anche i gruppi parlamentari. Poi elenca una serie di argomenti che stanno a cuore al suo partito. A cominciare dai temi etici: «Noi crediamo nella vita e che la vita vada difesa. La vita qualcuno la dà e qualcuno la toglie. E quel qualcuno non è il Parlamento e non è neanche la Corte costituzionale». E, ancora: «Crediamo nella persona come elemento fondativo della società e nella famiglia composta da un uomo e da una donna che ambiscono a procreare. Famiglia che va difesa fino allo stremo in quanto radice della nostra società». Sull’immigrazione Alfano polemizza con la Lega: «Non baratteremo un punto percentuale con 15 mila morti», dice contestando le posizioni estremiste di Salvini. Ma chiede anche all’Ue di fare di più: «ll mare davanti Lampedusa è una frontiera non italiana ma europea e l’Europa deve assumersi il carico di difenderla». Infine promette di fare di più per abbattere le tasse e per una lotta senza quartiere contro la burocrazia: «Vogliamo liberare le energie dell’Italia. E per questo proporremo un grande piano».
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