Alla Lega l'assessorato all'identità siciliana: rivoluzione dadaista di Salvini
domenica 17 maggio 2020

Nell’ultimo romanzo di Ian McEwan 'Lo scarafaggio', una blatta si sveglia in un letto di una casa di Londra per rendersi lentamente conto di essere diventato Primo Ministro. Questa metamorfosi lo porterà a capeggiare una rivoluzione economica e politica basata sul principio dell’«inversione». I lavoratori pagano per lavorare, i poliziotti invece di fare le multe pagano gli automobilisti, i soldi girano al contrario perché tutti incrementino il consumo. Lo scarafaggio dal nome kafkiano, Jim Sams, è «un tipo perspicace ma nient’affatto profondo». È chiaro che si tratta qui di Boris Johnson. In Italia non abbiamo scrittori del calibro di Ian McEwan. Peccato, perché le occasioni per scrivere un romanzo distopico non mancano.

Si prenda la straordinaria svolta della Lega di Salvini in Sicilia. Il presidente della Regione Siciliana, Sebastiano Musumeci, ha deciso che per salvare il governo dell’Isola occorreva fare entrare in maggioranza la Lega e affidarle l’Assessorato alla Cultura, ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana. Con una mossa simile a quella di Jim Sams, Salvini è diventato il paladino della Cultura Siciliana. La reazione di moltissimi siciliani è stata immediata, scandalo, vergogna, ossimoro. Soprattutto questa parola è stata sbandierata da molti. E non a caso: da un certo punto di vista non c’è nulla di nuovo.

È proprio della nuova destra da Steve Bannon a Donald Trump a BoJo servirsi di un approccio dadaista alla politica. Bisogna stupire gli oppositori con delle pratiche che siano provocatorie, assurde, oltraggiose: se hai una giornalista di origini asiatiche a una conferenza stampa bisogna chiederle di andare in Cina a fare le sue domande, se hai un virus in casa bisogna invitare gli anziani a sacrificarsi. È lo spirito della faccia tosta e del sempre ritornante 'me ne frego'. Quindi, aspettiamoci che il nuovo Assessorato all’Identità Siciliana diventi Assessorato all’Ossimoro. Volete rilanciare i teatri greci in Sicilia? Una rassegna sui Vespri Siciliani vista dai francesi, volete parlare di eccellenze gastronomiche? Un evento che si chiami 'Franza o Spagna purché se magna'. In realtà dietro questo affidamento, oltre al dadaismo di destra, si nasconde qualcos’altro: la possibilità concreta di smantellare le Sovrintendenze ai monumenti. Sono ostacolo ai progetti immobiliari di utilizzo dei Parchi siciliani per svenderli e costruirvi sopra qualunque cosa. Un patrimonio immenso che fa gola a molti.

D’altro canto l’immobiliare in Sicilia ha sempre convinto più del turismo: soldi, buoni, maledetti e subito. I nuovi Jim Sams maestri dell’inversionismo, saranno capaci di stupirci. Si inventeranno magari qualcosa di spettacolare: un circuito di Monza attorno al tempio di Segesta, una sagra del coronavirus con gli eroi della Lega in Lombardia, una rassegna tutta dedicata alla visione che Zaia ha del Sud. Forti delle esperienze locali e nazionali li attendiamo fiduciosi per ridare vita a sogni che erano stati messi nel cassetto. Non speravano da sempre i siciliani in una conduzione imprenditoriale delle vicende dell’Isola? E allora basta con le lamentele, la natura, e qui ce n’è fin troppa, deve essere finalizzata a scopi nobili: trasformare ruscelli, boschi, templi e coste in un cuore pulsante produttivo.

Costruire un sistema di fabbriche che usino le acque delle gole dell’Alcantara e l’energia dell’Etna per le plastiche e le beretta. La fantasia di questi personaggi 'perspicaci ma non profondi' incontra quella di politici locali disposti a vendere la mamma pur di resistere. E anche lì, cosa c’è di tanto sacro nella mamma? Meglio affidarla a coloro che sono veri esperti di valori sovrani e indelebili. Certo, dire indelebili per Gregorio Samsa è un po’ troppo, ma diamogli fiducia. Qualcosa di sicuro la tirerà fuori dall’armadio in cui era nascosto prima della metamorfosi.

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