venerdì 23 dicembre 2022
Il ministro Valditara ha dato il via libera alle nuove Linee guida, in vigore dal prossimo anno scolastico. Nasce il “docente tutor” per accompagnare le famiglie
Scuola, ecco come cambia l'orientamento

ANSA

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Studenti e famiglie saranno accompagnati dalla scuola nella scelta del percorso di studi dopo la terza media o la Maturità e nell’ingresso nel mondo del lavoro, «al fine di favorire l’incontro tra le competenze» dei ragazzi e la domanda di manodopera del territorio. Nasce il job placement per la scuola, previsto dalle nuove Linee guida per l’orientamento scolastico, una delle riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cui decreto attuativo è stato firmato ieri dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «Gli obiettivi della riforma – si legge in una nota del Mim – sono: rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, per consentire una scelta consapevole e ponderata a studentesse e studenti che valorizzi i loro talenti e le loro potenzialità; contrastare la dispersione scolastica; favorire l’accesso all’istruzione terziaria». Inoltre, prosegue il comunicato di viale Trastevere, «il nuovo orientamento deve garantire un processo di apprendimento e formazione permanente, destinato ad accompagnare un intero progetto di vita».

Arrivano i “moduli curriculari” da 30 ore

Tra le principali novità della riforma ci sono i “moduli curriculari di orientamento”, che saranno introdotti dal prossimo anno scolastico alla scuola media e alle superiori. Si tratta di 30 ore all’anno, anche extracurriculari, per le medie e il primo biennio delle superiori, mentre per il trienno della secondaria di secondo grado sono previste sempre 30 ore l’anno, ma curriculari. «In questo modo – spiega la nota del Mim – viene ulteriormente ampliata la riforma prevista dal Pnrr, che stabiliva, invece, 30 ore curriculari solo per le classi quarte e quinte delle secondarie di secondo grado». Ogni modulo di orientamento di almeno 30 ore prevede apprendimenti personalizzati che vengono registrati in un portfolio digitale - E-Portfolio - che integra il percorso scolastico in un quadro unitario, accompagna ragazzi e famiglie nella riflessione e nell’individuazione dei maggiori punti di forza dello studente all’interno del cammino formativo, ne evidenzia le competenze digitali e le conoscenze e le esperienze acquisite.

Dialogo costante con la famiglia

La riforma prevede poi la figura nuova del “docente tutor”, che sarà individuato da ciascuna scuola media e superiore e, in «dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi», avrà il duplice compito di «aiutare ogni alunno a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono il Portfolio personale» e «costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali» dei ragazzi. A questo proposito, vale la pena richiamare la lettera che il ministro Valditara ha indirizzato nei giorni scorsi ai genitori, con indicate le professionalità più ricercate dalle aziende, proprio in vista dell’apertura delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, fissata per lunedì 9 gennaio. La procedura, esclusivamente online, si chiuderà il 30 gennaio.

La formazione dei docenti

Infine, la riforma prevede che l’orientamento diventi una «priorità strategica» nell’ambito della formazione dei docenti, sia nell’anno di prova che in servizio. Iniziative specifiche sono previste per i docenti tutor, anche coordinate da Nuclei di supporto istituiti presso ciascun Ufficio scolastico regionale. Per studenti e famiglie sono anche previsti “campus formativi” e sarà attivata una piattaforma digitale per l’orientamento.

L'ok dei presidi, la bocciatura della Cgil

La riforma è promossa dal presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che parla di «fatto positivo», mentre critica è la Flc-Cgil: «È una forzatura verso l’occupazione», si legge in una nota del sindacato.

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