lunedì 8 marzo 2021
Oltre 3mila ricercatrici sono impegnate nella Fondazione per rendere il tumore sempre più curabile. Nel Paese il 34% degli scienziati è in gonnella, nel mondo meno del 30%
Anna Bagnato, una delle ricercatrici Airc

Anna Bagnato, una delle ricercatrici Airc - Ufficio stampa Airc

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Ricerca in rosa. Potrebbe essere questo il tema della giornata. Perché se è vero che meno del 30% dei ricercatori nel mondo è donna, in Italia questa percentuale è di poco maggiore alla media visto che su 136mila ricercatori, 47mila sono donne (34%). Eppure a loro si devono importanti passi avanti nella ricerca per rendere il cancro più curabile. Così in occasione della Festa della donna, Fondazione Airc ricorda il contributo fondamentale delle donne al progresso della ricerca scientifica contro il cancro, racconta l’impegno dei ricercatori e le storie di chi nella ricerca ripone la propria fiducia per affrontare la malattia

A due ricercatrici AIRC il Consolidator Grant del Consiglio europeo della ricerca

Quest’anno il 37% dei Consolidator Grant del Consiglio europeo della ricerca (ERC) è stato assegnato a ricercatrici donne, si tratta della percentuale più alta mai registrata da quando sono stati istituiti questi prestigiosi finanziamenti, destinati a ricercatori che desiderano consolidare la propria indipendenza scientifica creando o rafforzando il proprio giovane gruppo di ricerca. Gli italiani sono i primi in Europa per numero di grant ottenuti (47, di cui 23 donne), ma solo 17 lavorano in università e laboratori nel nostro Paese, di cui 4 nell’ambito delle Scienze della Vita. Fra loro ci sono due ricercatrici sostenute anche da Airc: Raffaella Di Micco, della Fondazione Centro San Raffaele di Milano, e Sara Sigismund, dell’Istituto Europeo di Oncologia I.R.C.C.S. S.r.l. di Milano

Oltre 3.000 ricercatrici Airc impegnate a rendere il cancro sempre più curabile

Nel 2021 Airc ha destinato oltre 36 milioni di euro a 298 borse di studio e progetti di ricerca guidati da una principal investigator. È donna il 61% degli oltre 5.000 ricercatori coinvolti in borse di studio e progetti sostenuti da Airc.

Airc mette a disposizione diversi tipi di finanziamento per sostenere le ricercatrici e i ricercatori in tutte le fasi della loro carriera. Per il 2021, 43 e 5 giovani ricercatrici hanno vinto rispettivamente una borsa di studio per l’Italia e una borsa di studio per l’estero; 33 ricercatrici sotto i 40 anni hanno ricevuto un My First Airc Grant; 6 giovani ricercatrici possono aprire il proprio laboratorio in Italia grazie a un grant Start-Up, dopo una significativa esperienza all’estero; 197 ricercatrici affermate hanno ottenuto un Investigator Grant. Sono 19 le donne titolari di unità che lavorano nell’ambito dei Programmi Speciali 5 per mille, destinati al meglio della ricerca oncologica italiana; 5 ricercatrici lavorano con il sostegno di un Accelerator Award, un investimento congiunto di Fondazione Airc, Cancer Research UK (CRUK) e Fundación Científica – Asociación Española Contra el Cáncer (Fc-Aecc).

In Ifom la parità di genere è realtà

Attraverso la sua Fondazione Firc, Airc sostiene lo sviluppo delle attività di Ifom, centro di ricerca ad alta tecnologia fondato nel 1998 con l’obiettivo di studiare la formazione e lo sviluppo dei tumori a livello molecolare. Qui lavorano 287 ricercatori, il 54% sono donne, l’età media è 39 anni, e sempre in questa struttura c’è un laboratorio speciale: il “laboratorio G”, dedicato alle ricercatrici in gravidanza, equipaggiato con strumenti che non mettono a rischio la salute del bambino e della mamma e le permettono di continuare a condurre la propria ricerca anche durante la gravidanza.

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