lunedì 6 marzo 2017
Il tempo «è capriccioso, oggi c’è, domani potrebbe non esserci» perciò «te lo devi giocare bene». Il libro col racconto della sua esperienza, scritto per dare forza anche agli altri
La kemionauta
COMMENTA E CONDIVIDI

Non dimentica. Non può. «Ricordo bene quei dolori. Quell’incertezza. Ricordo bene cos’è dire “la vita sta sfuggendo via, non la tengo più”, lo ricordo bene». Il tumore. La lotta. La paura. Poi la vittoria. Maura Messina compie fra poco trentuno anni e non dimentica cos’ha passato e provato per quasi due anni. Perciò da allora ha capito che »ogni giorno sarebbe tempo sprecato senza essere felice», spiega.

Ha scritto un libro, “Diario di una kemionauta” l'ha chiamato e racconta la storia della sua malattia. Come l’ha affrontata. Quel che le ha insegnato. Racconta i motivi per i quali «sicuramente non sarei la donna che sono senza il tumore che ho avuto».Un libro che «è diventato un mezzo per attivare una caccia al tesoro», nella quale il tesoro «è quel bagaglio umano enorme che ho avuto la fortuna di collezionare». Un libro che «nemmeno pensavo potesse essere in qualche modo di aiuto a qualcuno».

Il segreto di Maura per essere felici? «I rapporti con gli altri. Non si può essere felici da soli, la felicità da soli non ha senso». Il futuro? «A volte ho difficoltà a immaginarlo. Ho una percezione del tempo diversa. Ho paura di non averlo, il tempo, paura di progettare cose troppo a lungo«. Paura che figlia della malattia? «Sì...».

Fa nulla. Cerca di costruirsi la vita «in modo da poter essere felice di come ho speso il mio tempo». Perché proprio questo «è capriccioso – dice sorridendo – oggi, c’è, domani potrebbe non esserci» e allora «te lo devi giocare bene».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: