venerdì 30 ottobre 2015
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«Ma è sicuro, è sicuro? Non è che poi devo andare in collegio?». «È proprio vero, stai tranquilla». Francesca ancora non crede che presto potrà tornare a scuola e al telefono, con mamma Fortuna al fianco, esprime così i dubbi di una bambina che in appena 11 anni ha vissuto tanta sofferenza. Ma la voce è allegra. E subito aggiunge, con una simpatica cadenza napoletana, che «abbiamo fatto il ballo della pioggia e il ballo del sole». I balli che le piace tanto fare. «Sapessi come è brava!», ci spiega Fortuna. Ma oggi davvero per lei, piccola disabile e malati di Aids, è tornato a splendere il sole. «La giornata era cominciata sotto scuri nuvoloni di pioggia ma in serata è uscito uno squarcio di sereno», ci racconta Fortuna. Nel cielo del paese campano che ospita la casa famiglia, nel cielo della vita di Francesca. Quando telefoniamo per comunicare il contenuto della lettera del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, scoppia nella casa un urlo di gioia. «Che bello! Che bello!». E poi tanti «Grazie, grazie». Grazie ad Avvenire «che ha dato tanto spazio alla nostra denuncia». Grazie al ministro «che l’ha subito raccolta». «La ringraziamo – dicono Fortuna e Antonio, i genitori affidatari – a nome di Francesca, in particolare per quelle parole, quel "nostra figlia "speciale"". Questa è la scuola che ci piace, che ci fa essere ottimisti sul futuro. Con questa lettera tanti bambini come Francesca, che vivono sofferenza e abbandono, ora saranno un po’ meno soli. La ringraziamo a nome di Francesca e a nome di tutti loro. Quello che ha deciso il ministro è a favore di tutti quei bimbi che non hanno voce». Una giornata davvero intensa quella di ieri per la casa famiglia. Di primo mattino la telefonata dagli uffici scolastici regionali, evidentemente sollecitati dal ministero dopo la pubblicazione su Avvenire della lettera aperta di denuncia di Fortuna e Antonio per il "no" della scuola media del paese alla piccola Francesca. Assicurano che sarà trovata una soluzione ma che ci vorrà un po’ di tempo. «Ma perché non vi siete mossi prima?», si sfoga Fortuna. Poi in serata arriva la convocazione a Napoli per oggi alle 9. Davvero la soluzione è vicina. Anche perché l’interesse sulla storia è altissimo. Lo dimostrano le tante telefonate. Amici, associazioni, anche avvocati pronti a tutelare la piccola. E soprattutto giornalisti e tg, perfino le "Iene". In tanti vorrebbero intervistare i due genitori "speciali", ma loro, pur rispondendo a tutti, hanno gentilmente detto di no. «Vogliamo evitare un eccesso di esposizione, la nostra preoccupazione è tutelare tutti i bambini che accogliamo e anche il nostro lavoro». Lavoro delicatissimo, svolto in silenzio, rotto questa volta solo per offrire un futuro migliore a Francesca. «Non sappiamo quanto potrà vivere ma vogliamo rendere questo periodo più felice possibile», dicono commossi Fortuna e Antonio.Ora ci si prepara già al ritorno a scuola di Francesca. E sarà davvero una festa. Così i quattro figli di Fortuna e Antonio (tre loro e uno adottato), hanno subito avvisato: «Il primo giorno di scuola l’accompagneremo noi». E mamma e papà fanno una promessa: «Faremo avere al ministro Giannini la foto del primo giorno di scuola». È un altro segno di ringraziamento per il rapido intervento. Ma l’ultimo pensiero va più in alto. «In tutto questo non vedi la mano del Signore? – si chiede Fortuna – Noi lo sentiamo sempre vicino e oggi lo tocchiamo con mano». Poi la voce si incrina, tra gioia e commozione. «Ci sentiamo domani subito dopo l’incontro a Napoli. Ancora grazie, grazie a tutti». In sottofondo i bimbi di questa casa così speciale ridono e cantano. «Ma è sicuro, è sicuro?», ripete ancora Francesca. Sì, è sicuro, piccola, buona scuola davvero.
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