sabato 2 aprile 2016
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ROMA «La commissione ha deciso di anticipare al 18 aprile la missione in Basilicata. Dovevamo andare a luglio ma la nuova inchiesta della Dda di Potenza ci fa accelerare i tempi. Tutti ora sono concentrati su caso del ministro Guidi mentre a noi interesse capire cosa sia successo da un punto di vista ambientale ». Lo annuncia Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, più nota come Commissione ecomafie. Il deputato del Pd aggiunge che «l’indagine ci era già stata segnalata da mesi e ora abbiamo chiesto alla Procura gli atti relativi per poter avviare un approfondimento sul caso all’interno del lavoro che già stavamo facendo sulla Basilicata». Che lavoro? Nella scorsa legislatura nella relazione sulla Basilicata avevamo già affrontato la questione della Val Basento ma vogliamo andare oltre. Su quali temi? In particolare sullo smaltimento dei rifiuti e sulle bonifiche. Per il primo avevamo già avuto dei documenti sullo smaltimento degli oli ma ora siamo di fronte ad una vera e propria truffa con la miscelazione dei rifiuti per poi smaltirli in modo irregolare. Una truffa che avrebbe fatto risparmiare alle aziende almeno 70 milioni di euro. Per il secondo stiamo seguendo da tempo lo stato dell’arte dei Siti di interesse nazionale (Sin) tra i quali c’è proprio la Val Basento. Ovviamente ci lavoreremo di più... Siamo di fronte solo a reati ambientali? Sicuramente c’è la violazione dell’articolo 260 sul traffico illecito di rifiuti. Ma vogliamo capire se dietro c’è altro. Soprattutto se dietro gli appalti per lo smaltimento dei rifiuti ci siano fenomeni di corruzione. Antonio Maria Mira © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro Bratti
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