martedì 15 febbraio 2022
Dalla presidenza della Conferenza episcopale l’invito a «non marginalizzare mai l'impegno della società a offrire il sostegno necessario per superare o alleviare la situazione di sofferenza o disagio»
La Cei: confermata un'inderogabile scelta di tutela della vita
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«La Corte Costituzionale con la decisione di oggi ha confermato che l'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente è contraria al principio di "tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili"».

Così la nota della Presidenza della Cei a commento della decisione con la quale la quale la Consulta ha dichiarato «inammissibile il referendum sull'omicidio del consenziente». «In attesa del deposito della sentenza prendiamo atto con favore di tale pronunciamento», si legge nella nota che nel titolo definisce come «confermata un'inderogabile scelta di tutela della vita».

Il verdetto della Corte «è un invito ben preciso a non marginalizzare mai l'impegno della società, nel suo complesso, a offrire il sostegno necessario per superare o alleviare la situazione di sofferenza o disagio. Papa Francesco, durante l'udienza di mercoledì 9 febbraio, ha usato parole chiare: "La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti". Occorre rivolgere maggiormente l'attenzione verso coloro che, in condizioni di fragilità o vulnerabilità, chiedono di essere trattati con dignità e accompagnati con rispetto e amore».


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