venerdì 7 luglio 2017
L'ex numero due del Sisde ha scontato dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa, ma nel 2015 si era rivolto anche alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Bruno Contrada in un'immagine del 2008

Bruno Contrada in un'immagine del 2008

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Annullata la sentenza di condanna per Bruno Contrada, l'ex 007 che ha finito di scontare una condanna a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l'ordinanza emessa lo scorso ottobre dalla Corte d'appello di Palermo che aveva dichiarato inammissibile il ricorso con cui si chiedeva la revoca della sentenza di condanna per concorso esterno in associazione mafiosa a carico dell'ex numero due del Sisde Bruno Contrada. La decisione dei giudici è arrivata nella tarda serata di ieri. La Cassazione, come si legge nel provvedimento, dichiara "ineseguibile e improduttiva di effetti penali la sentenza emessa nei confronti di Contrada dalla Corte di appello di Palermo in data 25 febbraio 2006, irrevocabile in data 10 maggio 2007". L'istanza di revoca era stata presentata dal difensore di Contrada, l'avvocato Stefano Giordano, in virtù della decisione della Corte europea dei diritti dell'Uomo che, nel 2015, aveva stabilito che l'ex poliziotto non avrebbe dovuto essere condannato: il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, negli anni in cui venne contestato all'imputato, infatti, non sarebbe stato codificato in maniera sufficientemente chiara. Per i giudici della corte d'appello di Palermo invece la pronuncia europea si fondava "su un'interpretazione comunitaria di fatto incompatibile con l'ordinamento giuridico italiano" e quindi aveva confermato la condanna. Oggi la novità. Lo scorso autunno Contrada aveva detto in un'intervista: "Lotterò per avere giustizia finché avrò fiato, non mollo. Non mollerò mai. Non posso permettere che io muoia e lasciare ai miei figli e ai miei nipoti un nome infangato".

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