giovedì 19 ottobre 2017
Il coordinatore Franco Miano: «I percorsi formativi ci sono già, i giovani che li chiedono pure. È tempo di crescere»
Franco Miano (Retinopera)

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Sarà pure brutta, sporca e cattiva. Ma c’è ancora chi si forma per renderla buona e virtuosa, via maestra per la costruzione del bene comune, e chi i percorsi di formazione li pensa e li crea. La politica come 'Passione per il presente e per il futuro' è al centro del seminario di studio che Retinopera organizza stasera a Roma (Sala Statue di Palazzo Rospigliosi, via XXIV Maggio 43, ore 17.30). Sottotitolo: 'La formazione dei giovani alla politica come contributo per una società nuova'.

«Retinopera – spiega il coordinatore, Franco Miano, che introdurrà la serata con il segretario, Vincenzo Conso – è una rete di esperienze, trasversale, che collega tutti e non si sovrappone a nessuno. Siamo espressione di una molteplicità, non la voce di una sola aggregazione. E a unirci è la comune volontà di metterci a servizio del bene comune». Il mondo cattolico offre in merito una grande varietà e pluralità di proposte. «Stasera partiremo da due di queste ma sia chiaro, è solo un inizio». Le due voci 'di partenza' sono 'CONnessioni - percorsi di formazione politica per giovani', che ha come ideatore e promotore padre Francesco Occhetta, gesuita della Civiltà Cattolica. A questa esperienza collaborano Azione cattolica (il vicepresidente nazionale per il Settore giovani, Michele Tridente, interverrà accanto a Occhetta), Fuci, Agesci, Acli e altri. Seconda voce è il 'Progetto Lab.Ora - Mille giovani. Servitori del bene comune'; ne parleranno Francesco Bonini (storico, rettore dell’Università Lumsa) e Franco Pasquali (Coldiretti). E poi spazio ad altre voci ed esperienze, perché «lo scopo di Retinopera – sottolinea Miano – è esaltare le buone iniziative già in atto, farle incontrare, spingerle a collaborare, contribuire alla loro crescita».

La politica, la buona politica, è necessaria al lavoro. Così il seminario di oggi guarda alla Settimana sociale che prende il via a Cagliari tra una settimana: «Per rimettere il lavoro al centro dell’economia, e la persona al centro del lavoro, occorre un rinnovato impegno politico» spiega Miano. In altri termini: non facciamoci illusioni, il lavoro non cambia e non cresce, e il bene comune rimane un’utopia, senza una buona politica. È il senso dell’impegno recente di Retinopera, dal convegno del 13 maggio scorso fino al comunicato del 2 ottobre, a commento della prolusione del cardinale Bassetti. Il Consiglio direttivo di Retinopera, in appoggio alla Legge sulla cittadinanza, «opponendosi a pregiudizi, rigidità ideologiche e forme di disinformazione», chiedeva «alle forze politiche e istituzionali di operare nella direzione dell’approvazione della normativa sullo ius culturae consapevole che non si tratta di una concessione, ma del riconoscimento della cittadinanza, fatta di diritti e di doveri, a chi, nuovo italiano e nuovo europeo, vive già la realtà dell’appartenenza alla nostra comunità civile». Formazione alla politica, dunque.

Ma i giovani disponibili ci sono? Miano ne è convinto: «Ci sono, sì, ma per una scuola pensata e fatta con criteri nuovi, che alla teoria e alla riflessione alta sappia affiancare il confronto con i problemi concreti, come l’ambiente, il lavoro e i migranti. Alcune esperienze ci sono già e vogliamo farle emergere, per promuove un modo nuovo di fare formazione sociale e politica».

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