sabato 27 luglio 2013
Giovedì sera alla festa del Pd a Cervia, nella riviera ravennate, sono state lanciate due banane contro il ministro. L'Osservatore Romano: «Un grave episodio di intolleranza macchia la scena politica italiana»  
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Nel mirino dei razzisti c'è di nuovo il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge. E' giovedì notte quando, durante la festa del Pd di Cervia, sulla riviera ravennate, una persona - non ancora identificata - lancia in direzione del balco due banane, ricadute tra la prima e la seconda fila di spettatori. La Kyenge, subito, definisce il gesto «uno schiaffo alla povertà» e «uno spreco di cibo».Poi, dopo aver ricevuto numerose manifestazioni di sostegno, aggiunge: «Sono fiera di essere italiana, sono contenta della solidarietà ricevuta e soprattutto per questa solidarietà sono fiera di essere italiana». E ancora: «Bisogna far sentire la voce di un'Italia migliore, che rischia di essere soffocata da episodi di razzismo che sono sintomo di un malessere che non va sottovalutato».Numerosi sono stati infatti gli interventi di condanna al gesto razzista. «Ancora un grave episodio di intolleranza macchia la scena politica italiana», ha scritto l'Osservatore Romano. Anche dai partiti, le dichiarazioni di sostegno alla Kyenge non sono mancate. Secondo la presidente della Camera Laura Boldrini, il modo sobrio con il quale il ministro ha risposto agli insulti è «un segnale di speranza. La prova che c'è sempre un'alternativa all'odio».  «In Italia c'è ancora molta, troppa gente che ha paura della diversità», ha commentato la portavoce del Pdl alla Camera Mara Carfagna; «Brava Kyenge, e comunque le italiane e gli italiani sono con te», ha aggiunto il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio. Quanto avvenuto a Cervia, ha affermato senza mezzi termini il segretario della Lega Nord Roberto Maroni, «è una cosa idiota, perché oltre a essere sbagliata sul piano personale, le persone non vanno mai offese per le idee che hanno». La battaglia sullo ius soli, ha proseguito il leader del Carroccio, «è una battaglia politica e vogliamo portarla fino in fondo. Per questo bisogna evitare cadute che compromettano anche la bontà della tua battaglia, che ti fanno passare per il razzista che ce l'ha con le persone e non con le proposte delle persone». ​

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