venerdì 5 maggio 2017
Gentiloni: grazie, ma dobbiamo farlo insieme. Alfano: l'Europa presidi meglio le frontiere
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker a Firenze

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker a Firenze

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Mentre non si placano le polemiche sulle Ong, dall’Unione europea arriva l’elogio all’Italia. «Fin dal primo giorno fa tutto ciò che può fare sulla crisi migratoria» ha riconosciuto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, intervenendo a The State of the Union a Firenze. «L’Italia ha salvato e salva l’onore dell’Europa» ha aggiunto.

Parole subito apprezzate dal Presidente del consiglio, Paolo Gentiloni che ha però ribadito che «l’onore dell’Europa non può essere difeso solo da noi». «Ringrazio Juncker – ha detto il premier – ma voglio dire che l’onore dell’Unione lo difenderemo insieme, non possiamo immaginare che possa essere difeso solo da un Paese: sono sicuro che anche grazie a lui questa azione sarà svolta».

Il presidente della Commissione europea ha anche "bacchettato" i Paesi membri che non rispettano il piano dei ricollocamenti decisi da Bruxelles. «Se l’Europa comincia a non rispettare le norme giuridiche in questo campo, noi saremo perduti – ha avvertito – vorrei che un certo numero di Stati membri capisse: qui si tratta di mettere in pratica, e tradurre in legge, l’idea che abbiamo dell’Europa e dell’uomo».

«Noi abbiamo messo l’Europa dalla parte giusta della storia», gli ha fatto eco il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, presente anche lui al convegno. «Quello che adesso noi vogliamo, è che l’Europa nel suo insieme presidi meglio le sue frontiere e organizzi un sistema di intervento in Africa che impedisca le partenze».

Per il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, «serve più coraggio per affrontare l’emergenza dei flussi migratori». «È chiaro che l’attuale sistema di ripartizione degli oneri non funziona» ha puntualizzato. Secondo Tajani, è necessario «riformare profondamente le regole di Dublino. Il Parlamento europeo sta lavorando a un sistema più efficiente e solidale che sarà votato entro giugno. Ma questo non basta». «Nei prossimi anni rischiamo di avere flussi migratori epocali, soprattutto dall’Africa sub-Sahariana – ha affermato Tajani – Le cause sono molteplici: desertificazione legata al cambio del clima, ritorno della carestia, crescita demografica, povertà, malattie, terrorismo, instabilità, corruzione».

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