lunedì 29 settembre 2014
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Sono molti i punti caldi del Jobs act, la riforma del lavoro ideata dal governo Renzi, che i sindacati, soprattutto la Cgil vorrebbero cambiare in corsa. Questa settimana sarà cruciale per capire se, dentro il Pd da una parte e all'interno delle tre sigle confederali dall'altra, si può arrivare ad una sintesi. ART.18, REINTEGRO, TUTELE CRESCENTI È ovviamente il primo motivo di scontro, come testimoniato dalle cronache di queste ore. La Cgil, che si è detta disponibile a discutere del numero degli anni che potrebbero intercorrere per l'applicazione ai neoassunti dell'Art.18, ma appare difficile possa andare oltre i 3. Ma a stravolgere non solo l'Art.18 ma l'intero Statuto dei lavoratori, i sindacati non appaiono affatto disponibili. Il reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori, ovviamente, non viene considerata certo un'apertura del Governo. RIORDINO E RIDUZIONE DEI CONTRATTI Con l'introduzione del contratto unico l'obiettivo è quello di sfoltire l'attuale panorama, che prevede 47 diverse forme contrattuali. Su alcuni aspetti il sindacato appare disponibile al confronto, ma è chiaro che ci sarà da discutere, anche perchè l'attuale formulazione contenuta nella delega lascia spazio a diverse interpretazioni. CONTROLLO A DISTANZA  Tema delicato. Da una parte le necessità produttive ed organizzative delle imprese, in un'epoca tecnologicamente evoluta; dall'altra il rispetto della dignità e della riservatezza del lavoratore. MANSIONI E DEMANSIONAMENTO Altro capitolo che scotta. Il testo di riforma parla anche in questo caso di esigenze di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione delle aziende. In questo caso sarebbe concesso il cambio di mansione del lavoratore e, addirittura, il suo demansionamento. Fumo negli occhi per i sindacati. VAUCHER SALTUARI IN TUTTI I SETTORI È la possibilità di allargare a tutti i settori il vaucher valido oggi per i lavoratori saltuari, come le colf o gli stagionali. Il rischio, per i sindacati, è quello di un abuso della norma da parte delle aziende.
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