martedì 28 maggio 2013
​Votata all'unanimità dall'Aula di Montecitorio le norme del Consiglio d'Europa su prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
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L'Aula di Montecitorio ha dato il via libera, all'unanimità con 545 voti a favore su 545 votanti, alla ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa su "prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica", siglata a Istanbul l'11 maggio 2011.Il capitolo IX della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne tratta i 'Meccanismi di controllo': all'art. 66 si prevede la costituzione di un 'Gruppo di esperti sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, incaricato di "vigilare sull'attuazione della presente Convenzione da partedelle Parti contraenti. Ci sono infine i capitoli che riguardano le sanzioni, le misure repressive che "devono essere efficaci" comprendendo anche il carcere e l'estradizione. Previste le aggravanti, se il reato di violenza è commesso contro il coniuge o ex, partner o convivente e se è commesso in presenza di un bambino o su un bambino.  La Convenzione si chiude dichiarando che "entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di tre mesi dopo la data in cui 10 firmatari, di cui almeno otto Stati membri del Consiglio d'Europa, avranno espresso il loro consenso a essere vincolati dalla Convenzione"."Una buona notizia l'ok unanime alla Camera alla Convenzione di Istanbul sul femminicidio", ha scritto il premier Enrico Letta via twitter. «Il nostro Paese manda un segnale forte e deciso per contrastare il fenomeno del femminicidio e della violenza domestica". Ad affermarlo è Josefa Idem, ministro per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, ricordando come "per una tragica coincidenza, il passaggio alla Camera del documento avviene proprio nel giorno dei funerali di Fabiana Luzzi. Vorrei che la famiglia di Fabiana e tutte ledonne vittime di soprusi sentano il voto della Camera come una reazione efficace del governo e delle istituzioni ad ogni fenomeno di violenza di genere".

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