martedì 12 marzo 2019
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: ma il progetto sarà ridiscusso
F35, rifornimento in volo (Us Air Force)

F35, rifornimento in volo (Us Air Force)

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L'Italia salderà il debito di 389 milioni di euro contratto con Lockheed Martin per gli F35, ma restano le «perplessità» del governo sul programma, che sarà «rivisto». Del dossier discuteranno il premier Giuseppe Conte e Donald Trump. Intanto però, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Alberto Rosso, ha espresso in Parlamento «forte preoccupazione» per l’incertezza che continua a gravare sull’aereo e per gli eventuali cali negli ordinativi: «L’F35 – ha spiegato – è l’unica soluzione perseguibile. L’alternativa sarebbe certamente costituita da mezzi più vecchi, superati e più costosi».

L’adesione dell’Italia al programma per il caccia di quinta generazione risale al 1998. Inizialmente, era previsto l’acquisto di 131 velivoli. Successivamente, nel 2012, c’è stata una "sforbiciata" ed il numero è sceso a 90. Il M5s, da forza di opposizione, è sempre stato ostile agli F35. Una volta al governo, si è preso atto dell’impossibilità di uscire dal programma. Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha disposto una valutazione tecnica del programma. Il documento ora è pronto e nei prossimi giorni Trenta firmerà l’atto per il pagamento del debito.

Sul tavolo resta l’ipotesi di un ulteriore taglio degli ordini con una dilazione nel tempo dei velivoli da consegnare, in modo da spalmare i costi. Bisognerà vedere come reagirà Washington, cui il programma sta molto a cuore. Attualmente sono 11 gli F35 italiani in servizio e il dodicesimo sarà consegnato a breve.

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