martedì 3 febbraio 2015
​I nuovi parametri per il calcolo dell'inflazione. Escono navigatore satellitare, impianto Hi-Fi e dvd. Aumenta il peso dei servizi a scapito dei beni.
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Cibo senza glutine, come biscotti e pasta, ma anche birra analcolica e bevande al distributore automatico, e, sul fronte dei mezzi di trasporto, car e bike sharing. Sono queste le new entry nel paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo. Ad annunciarle è oggi l'Istat che, come ogni anno, rivede l'elenco dei prodotti, tenendo conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e arricchisce, in alcuni casi, la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.  Navigatore satellitare, impianto Hi-Fi, registratore dvd e corso di informatica escono dal paniere dell'Istat. Codacons accoglie positivamente le modifiche al paniere Istat ma esprime riserve sul 'peso' attribuito a ciascuna voce. "Le entrate e le uscite del paniere appaiono corrette, perché rispecchiano le modificate abitudini degli italiani - spiega il presidente dell'associazione Carlo Rienzi - Ciò che invece non ci convince affatto è la variazione dei pesi operata dall'Istat all'interno del paniere. Cresce infatti il peso che nel calcolo dell'inflazione l'istituto attribuisce ai 'servizi sanitari e spese per la salute' e 'abitazione, acqua, elettricità e combustibili', ma la scelta non appare comprensibile dal momento che, come emerso da recenti indagini, gli italiani rinunciano sempre più alle cure mediche a causa della crisi economica, mentre sul fronte casa ed energia i prezzi risultano in costante calo negli ultimi mesi".Un ingresso dovuto, tenuto conto che il settore dei prodotti senza glutine vale oggi 237 milioni di euro con una crescita continua annuale a due cifre". Così la Coldiretti plaude all'introduzione nel paniere Istat per il calcolo dell'inflazione della pasta e dei biscotti 'gluten free'.L'Italia torna in deflazione a gennaio. L'indice dei prezzi al consumo calcolato dall'Istat è sceso dello 0,4% rispetto a dicembre 2014 e dello 0,6% su base annua, come non accadeva da settembre 1959, quando si registrò una contrazione pari all'1,1%. La flessione su base annua dell'indice generale, spiega l'istituto di statistica, è dovuta in larga misura all'accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei beni energetici, in particolare di quelli non regolamentati (-14,1%, da -8,0% di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riferimento a quelli dei Servizi relativi ai Trasporti (+0,2%, da +2,0% del mese precedente). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" permane positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3%, da +0,6% di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3% (era +0,5% il mese precedente).
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